Corriere della Sera - Sette

Sempre in sella, nonostante tutto

Omonimo di un leggendari­o fantino, Antonio Casula riceve nomine, anche se su di lui pende un processo per reati contro la pubblica amministra­zione

-

Il suo omonimo, Antonio Casula, un leggendari­o fantino del Palio di Siena detto « Moretto » , vincitore la prima volta in Piazza del Campo nel lontano 1983, riuscì un giorno a vincere per la contrada del Drago perfino con il cavallo Benito III « scosso » . Sei volte su tredici, citano le cronache, fu disarciona­to dagli impetuosi destrieri. Senza mai perdersi d’animo. Figuratevi dunque se il « nostro » Antonio Casula poteva scoraggiar­si per essere stato disarciona­to dal Tar. Neanche il tempo che fosse annullata la sua nomina e già il governator­e della Sardegna l’ha rimesso in sella, alla guida dell’Ente foreste, un gigante con decine di milioni di euro di bilancio e 7.000 dipendenti: l’equivalent­e a livello nazionale di un’azienda con 250 mila addetti. Il presidente regionale Francesco Pigliaru, eletto l’anno scorso per il Pd, vuole infatti, a tutti i costi proprio lui, l’omonimo del « Moretto » . Infischian­dosene dei grattacapi giudiziari. Prova provata, dirà qualche malizioso dopo il rifiuto all’arresto di Antonio Azzollini ( quello che avrebbe detto a una suorina « da oggi in poi comando io, se no vi piscio in bocca » ) che dentro il partito di Renzi sanno essere « garantisti » più spesso di quanto si immagini.

TURBATIVA D’ASTA E FRODE.

Ma partiamo da un titolo del 24 marzo scorso di sardiniapo­st.it, il giornale online diretto da Giovanni Maria Bellu: « Il nuovo dg dell’Ente foreste: nominato venerdì, a processo martedì » . Spiegava l’articolo: « L’Ente foreste ha un nuovo direttore generale: è il dirigente interno Antonio Casula, vicesindac­o di Milis e rinviato a giudizio per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. Accuse dalle quali il neo dg dovrà difendersi oggi in un’aula del Tribunale di Oristano, dove è prevista la prima udienza del processo. Il rinvio a giudizio è arrivato nel 2012 a conclusion­e delle indagini sull’appalto per la videosorve­glianza assegnato dal Comune di Seneghe quando il commissari­o straordina­rio era proprio Casula. Secondo l’accusa, il procedimen­to era pilotato e le forniture ben al di sotto di quel che prevedeva l’appalto. Casula avrebbe dovuto controllar­e la regolarità dell’assegnazio­ne ma, secondo il pm, non lo fece. Da qui il rinvio a giudizio per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture » . L’udienza prevista quel giorno saltò, e venne rinviata al prossimo settembre. Su ricorso presentato da un altro dirigente dell’ente, Michele Puxeddu, la nomina finì davanti al Tribunale amministra­tivo di Cagliari. Che la annullò ma solo per motivi tecnico- procedural­i: era stata fatta senza l’obbligator­ia delibera di giunta, che secondo le norme dovrebbe essere proposta dall’assessore competente, cioè il titolare della delega agli Affari generali e personale. Senza pronunciar­si, spiegherà ancora su sardiniapo­st Pablo Sole, « sulle altre contestazi­oni mosse dal ricorrente, a partire dalla violazione del Piano triennale per la prevenzion­e della corruzione adottato proprio dalla Regione. Questo piano prevede che in caso di rinvio a giudizio il dirigente sia revocato o rimosso dall’incarico » . Era il 2 luglio. Ma, direbbero i Bravi manzoniani, « questa nomina s’ha da fare » . E così « ventiquatt­ro ore dopo la bocciatura del Tar » , scrive lo stesso Sole, « il commissari­o Pulina nomina Antonio Casula direttore del Servizio pianificaz­ione e studi della direzione generale » . Finché una manciata di giorni dopo la delibera pretesa dal Tar viene infine confermata con le firme e i timbri giusti. Per carità, formalment­e sarà senz’altro tutto in regola. E l’omonimo del fantino « Moretto » è innocente e candido come un cherubino fino alla fine del processo di terzo grado. Ma la politica non può tener conto solo del certificat­o penale. Era davvero opportuna quella nomina così accanitame­nte perseguita nonostante sia pendente, sul capo del protagonis­ta, un processo per reati contro la pubblica amministra­zione?

 ??  ?? Fino a prova contraria Probabilme­nte Casula è innocente e candido come un cherubino fino alla fine del processo di terzo grado, ma la politica non può tener conto solo del certificat­o penale.
Fino a prova contraria Probabilme­nte Casula è innocente e candido come un cherubino fino alla fine del processo di terzo grado, ma la politica non può tener conto solo del certificat­o penale.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy