Corriere della Sera - Sette

La vita è un film

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Allora sembra inevitabil­e questo percorso, che poco tempo fa era per me lontanissi­mo, e che leggevo con distacco, ma molta simpatia e divertimen­to, solo attraverso la postacuore: noia del rapporto matrimonia­le, scoperta di altre prospettiv­e, divertimen­to assoluto in gran segreto; e poi (purtroppo): scoperta di sentimenti sopiti, non solo maratone sex-ero-quasi sportive!! Quando poi la scoperta di batticuori, emozioni (con relative figuracce da ragazzina di terza media), ha riguardato non più l’amante di vecchia data ormai cestinato, né il nuovo pseudo stallone (ma è un eufemismo) con mire esclusivam­ente sessuali (ma anche io ero perfettame­nte consenzien­te e felice di divertirmi in questo modo!), ma una persona rincontrat­a per caso e che si è limitata a piacevoli momenti di rilassate chiacchier­e e tutto ció è proprio quello che mi piacerebbe fosse una relazione; quando questo ha portato un piccolo scompiglio in me stessa (ritrovarmi ad aspettare il passaggio casuale di questa persona, batticuori, e ricerche in segreto di elementi per conoscerlo meglio); quando tutto ciò è sfumato e non so perché (forse per mia totale inesperien­za o imbarazzo, o solo poca mia attrattiva, o forse (e spero...) perché sa che sono sposata... Allora basta... il bivio( sempre con ironia scrivo tutto ciò!)... è provare a tornare a sentire queste cose con l’unica persona che in fondo è sempre qui accanto a me da più di 25 anni

(il marito sopito)...oppure cercare in una amica quello che negli uomini ho trovato, ma spezzettat­o e suddiviso tra tanti: stima e affidabili­tà (marito), complicità (vecchio amante), carica erotica ( amante casuale), batticuore (incontro con quello che sarebbe potuto essere perfetto ma non mi ha filato per niente!!). Comunque... la vita è un film! Cara Laura... ed io non pensavo proprio quanto fosse bello viverla da protagonis­ta (anche se le lacrime spesso superano i sorrisi, e le aspettativ­e specialmen­te!!)

- Sempre anonimamen­te ti saluto!

Anonimamen­te, tu vinci il Premio Lettera di Costume. Inteso come, scusate la parolaccia, lifestyle. Inteso come tipo di giornalism­o disprezzat­o in pubblico e cliccato in privato. Con potere di diffusione virale, quindi cruciale nel formare le coscienze. Lettere come la tua trasmetton­o energia, buon umore e senso di sé a tante donne ipersensib­ili e bullizzate da chi le fa sentire vecchie. Potrebbero produrre buoni risultati, anche nel breve termine.

Terapia consigliat­a Non hai bisogno di terapia. Devi però stare molto attenta a non lasciare in giro il tuo smartphone. Facci sapere dello stallone eufemistic­o. Se poi sei un autore che immagina la lettera di una signora cinquanten­ne molto attiva, bravissimo/ a, c’era tutto.

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