Tuffarsi tra le onde vestiti di opere d’arte.
Indossare scatti d’autore, così è cambiato il look dei costumi da bagno nati nei Settanta a Saint-Tropez
Sembra un ritorno alle origini. In realtà è un nuovo capitolo della sua storia. Quella di Vilebrequin, storico brand di costumi da bagno made in SaintTropez. Il capitolo attuale è legato al modello da non perdere per quest’estate. Porta lo storico nome di Moorea ed è stato realizzato con uno scatto del fotografo Massimo Vitali. Utilizzando la tecnica mise en abyme, sul costume è stata stampata un’immagine che contiene una copia di se stessa. « Uno scatto reale e contemporaneo di un grande fotografo. Segno del percorso “artistico contemporaneo” intrapreso dalla griffe » . Lo spiega Roland Herlory, a. d. Vilebrequin dal settembre 2013 dopo un ventennio tra le mura di Hermès. Parentesi. Le origini di cui sopra, sono legate alla nascita del marchio. Era il 1971, come set il porto di Saint- Tropez. Il fotografo e giornalista di automobilismo Fred Prysquel si disegna un calzoncino da bagno ispirato a quello dei surfisti, gli dà il nome di Moorea e scegliendo il nome di un pezzo del motore, appunto Vilebrequin, scrive il primo capitolo della storia della futura griffe. Grazie all’arrivo di Herlory, mente brillante e reattiva, gran conoscitore e col-
lezionista di opere d’arte contemporanea ( « mi attendono nella mia casa di Parigi » ) , questo marchio con 43 anni di storia ha imboccato uno sviluppo puntato a un’immagine in cui il mondo dell’arte, in tutte le sue espressioni, entra a far parte del Dna delle collezioni. « Credo nella qualità più che nella quantità » , precisa il manager innamorato di Proust ( « À la recherche du temps perdu, ma da leggere in francese per apprezzarne la musicalità » ) , Truffaut e Demy ( « adoro Jules et Jim e trovo i colori di Les Parapluies de Cherbourg emozionanti » ) . Così alla filosofia aziendale di successo del costume da bagno gemello per padri & figli, nel 2013 Herlory aggiunge il capitolo dedicato a quello per madri & figlie. Il lancio avviene a Miami in occasione di Art Basel: indicativo. Del 2014 la partnership con Villa Noailles e la capsule per il Festival di moda e fotografia di Hyères. Quest’estate la mise en abyme di Vitali. Ogni singolo capo necessita di 32 passaggi e ogni anno vengono proposte tre collezioni diverse per un mercato di fascia alta. Diffusione in 52 Paesi con 82 negozi monomarca di cui 14 in Italia; nel 2014 l’e- commerce. « Stiamo sviluppando un total look legato ai costumi. Ricerca nei tessuti, sempre più performanti, e nelle fantasie. Esclusive, artistiche » . Inappuntabile juste milieu per affrontare le onde di ogni mare.