Il segreto sacro della foresta degli indios
Un tempo era di moda la New Age. Oggi invece la Phyto Age, grazie a un progetto del brasiliano Ernesto Neto
C’è un atmosfera decisamente hippie, e anche l’abbigliamento è adeguato. Profumi di unguenti e di erbe medicinali, mamme che allattano bimbi, visitatori che arrivano con sacchi a pelo per distendersi nel parco dove ascolteranno i racconti degli sciamani venuti dall’Amazzonia e invitati a Vienna, qui nell’Augarten, luogo espositivo concesso alla Thyssen Borneisza Art Contemporary che ospita, fino al 25/ 10, l’intervento dell’artista brasiliano Ernesto Neto. Insieme gli indios della tribù degli Huni Kuin (“popolo vero”) che vivono nelle terre vicine al fiume Humaitá nel villaggio di São Vicente, ha ideato il progetto Aru Kuxipa, il segreto sacro ( quello della foresta, ambito patrimonio di risorse dalle industrie multinazionali). C’immergiamo nelle tipiche strutture di nylon ( riempite di polistirolo o di cereali) “tessute” da Neto che ha voluto qui ricreare poi anche una kupixawa ( capanna decorata con i tipici motivi stilizzati del pitone, jiboia, divinità cosmologica che rappresenta la trasformazione, il coraggio e la forza). Questa è un luogo comunitario dove si riuniscono gli indios per discutere e prendere decisioni. E per compiere i loro rituali sciamanici d’iniziazione e di guarigione, ai quali assistiamo. E non è stato facile portare qui alcune polveri medicamentose, passando la dogana che ne ignorava la formula chimica.
Erbario. Qui siamo davvero lontani anni luce dalle speculazioni dell’arte contemporanea, dai salotti buoni, dalle gallerie patinate, dai cocktail, dalle sale d’asta londinesi e newyorchesi. La ricerca di Ernesto Neto s’indirizza alla sfera spirituale e umana che, sebbene lontana dalla nostra dimensione eurocentrica che ha limitata conoscenza delle lotte sostenute dalle popolazioni indigene che recla-