Cacao, salame, patatine non fan venire l’acne
Sul banco degli imputati invece ci sono il latte scremato e gli eccessi di vitamina B12. Ma solo se si è predisposti
La buona notizia è che cioccolato, patatine e salame non fanno venire l’acne. Quella cattiva è che sovrappeso e obesità però favoriscono i brufoli. E allora che cosa si deve fare per evitare di diventare “brufolo Bill”? Cominciamo dal mito da sfatare: oggi viene ormai escluso un legame diretto fra i “magnifici tre” alimenti di cui sopra e l’acne, malattia peraltro provocata da un batterio, il Propionibacterium acnes ( P. acnes per gli amici). E anche qui non è il caso di fare di tutta l’erba un fascio, perché di questo batterio ne esistono oltre undicimila ceppi diversi e solo una decina sembrano implicati nell’insorgenza dei foruncoli. Questi ceppi meno amichevoli hanno la spiacevole attitudine a ipercolonizzare i follicoli pilo- sebacei della pelle, innescando un’infiammazione e favorendo la formazione di tappi di sebo, che ostruiscono il condotto del follicolo, favorendo la comparsa di arrossamenti, punti neri, foruncoli e pus. Sì, ma che cosa c’entra quel che si mangia con tutto questo gran daffare di batteri sulla pelle? Prendiamola alla lontana: per l’acne esiste una certa predisposizione familiare, che si realizza nel fatto di avere una pelle particolarmente “ospitale” per i ceppi batterici più aggressivi di P. acnes. Così fattori ambientali che in genere non bastano a scatenare l’acne, su un terreno predisposto diventano invece “fatali”. E quali sono questi fattori? Fra gli altri proprio sovrappeso e obesità, perché il tessuto adiposo manda in circolo sostanze che favoriscono l’infiammazione, per cui chi ha qualche chilo di troppo si ritrova più spesso con le manifestazioni tipiche di un’acne avanzata, ovvero con la pelle arrossata e un maggior numero di pustole. Ora, è evidente che se cioccolato, salame e patatine non hanno nulla a che vedere con l’acne non altrettanto si può dire per i chili di troppo che la possono provocare. Però prendersela solo con loro è davvero ingiusto. Basti pensare che uno degli alimenti di cui si ha la certezza di una complicità con l’acne è il latte ( ovviamente sempre in persone predisposte). Per forza, si dirà, il latte contiene grassi e zuccheri e quindi fa ingrassare; basta prenderlo scremato e siamo a posto. Vi piacerebbe.
Nel piatto meglio mettere il pesce. Troppo facile: l’associazione con l’acne moderata- grave sembra invece ci sia soprattutto con il latte scremato o parzialmente scremato. Nel latte si trovano infatti proteine come la alfa- lattoalbumina, con caratteristiche simili agli androgeni ( ormoni che facilitano l’acne), e la somatomedina, che induce la produzione di sebo: quando al prodotto vengono tolti i grassi aumenta la quota relativa di proteine presenti, a parità di quantità, e questorendeil latte sgrassato più “pericoloso”. Vogliamo complicarci la vita ancora di più? L’ultimo “grido”, cioè l’ultimo studio su nutrienti e acne mette sul banco degli imputati nientemeno che l’eccesso di una vitamina, per la precisione la B12. In persone predisposte ( va sottolineato ancora una volta) l’assunzione di supplementi di vitamina B12 pare alterare il metabolismo della B12 del batterio, favorendo la secrezione di un composto infiammatorio che favorisce l’acne. Ma allora che si può fare: prima di tutto scegliersi genitori che non abbiano sofferto d’acne da giovani, poi andare dal dermatologo per farsi dare i consigli e cure adatte al proprio caso, e terzo, mettere nel piatto alimenti protettivi, come per esempio il pesce.
Sovrappeso e obesità favoriscono i brufoli perché il tessutoadiposo mandain circolo sostanze chegenerano infiammazioni