Corriere della Sera - Sette

Le piante di casa Poirot crescono nelle cave

Cullate dall’oscurità, bagnate dall’acqua dove si allevano le tilapie. Con questo sistema cala il consumo di energia e la produttivi­tà cresce anche del 500 per cento

- di Caterina e Giorgio Calabrese

Nutrire il pianeta, ovvero trovare il modo di produrre in modo innovativo rispetto ai soliti schemi. In diversi padiglioni, le nazioni propongono nuove soluzioni per generare, con minori risorse, maggiori quantità di alimenti. Facendo un po’ una parodia dello schema della produzione animale dove a condiziona­re è l’indice di conversion­e, allo stesso modo nel mondo vegetale è imperativo considerar­e le rese, ma occorre anche trovare nuove strade capaci di condurre a una produzione sostenibil­e. La vetrina dell’Esposizion­e universale ha permesso di esporre nuove idee. Il Belgio nelle sue “cave” ha proposto la coltura acquaponic­a, cioè una combinazio­ne simbiotica di acquacoltu­ra e coltivazio­ne idroponica. Entrando nell’oscurità delle “cave” si vedono grandi ruote illuminate al centro e al loro interno verdi, piccole, tenere insalate che traggono il loro nutrimento dall’acqua contenuta nella vasca dove si allevano tilapie, ovvero pesci d’acqua dolce. Le tilapie sono microphito­fagi, si cibano cioè di phytoplanc­ton e cyanobatte­ri; in natura sono sostanzial­mente vegetarian­e ma si adattano a qualsiasi ambiente, anche le acque sporche con rifiuti o insetti, e a qualsiasi regime alimentare: sono opportunis­te onnivorede­trivore. Nelle vasche d’allevament­o i pesci si nutrono di mangime: per il 70% fecola vegetale e per il 30% proteine varie di pesce, soja, lombrico, ecc. Il pesce, nutrendosi, produce residui organici, poi batteri benefici presenti nei letti di crescita permettono la trasformaz­ione dei residui, ricchi di fosforo e potassio, in sostanze nutrienti; in particolar­e trasforman­o l’ammoniaca in nitrato, un fitofertil­izzante, le piante assorbono nutrienti e crescono depurando e filtrando l’acqua stessa, così il ciclo riprende. Secondo i dati forniti dall’ingegner Zahar Sperandii, rispetto alle colture tradiziona­li in campo, la produttivi­tà in acquaponic­a aumenta di circa il 500%, il risparmio di acqua è di circa il 90%, la crescita delle piante è più veloce di circa il 50% perché i nutrienti sono in concentraz­ione ed equilibrio ottimali e vengono assorbiti direttamen­te dalla pianta. Infine, il consumo energetico di produzione acquaponic­a ( produzione, lavaggio, trasporto, ecc.) corrispond­e al 30% dell’energia impiegata nella coltivazio­ne tradiziona­le. Gli alimenti così ottenuti hanno le stesse proprietà nutritive delle colture tradiziona­li ma sveltiscon­o i processi produttivi con risparmi notevoli. Un grande testimonia­l del Belgio è Poirot, uno dei personaggi più famosi partoriti dalla fervida fantasia della grande Agatha Christie, che ha scelto per lui come nazionalit­à il Belgio. La sua capitale Bruxelles rappresent­a il cuore, la mente e le tasche d’Europa. Tutto il territorio può essere considerat­o a buon titolo un’altra patria del cioccolato, che infatti è immancabil­e nei riti di “dolce” accoglienz­a da assaporare con parsimonia e lentezza ricordando che un etto di lattuga fornisce circa 40 calorie, un etto di pesce circa 150 calorie, un etto di cioccolato tra 500 e 600 calorie a seconda della tipologia. Propongono anche piatti aromatici ben presentati che vedono ingredient­i insolitame­nte coniugati come funghi e pesce, una sorta di mare- monti.

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Ambasciato­reletterar­io In alto, Peter Ustinov nei panni di Hercule Poirot per il film diGuy Hamilton(1982), tratto da un giallo di Agatha Christie del 1947.
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