Corriere della Sera - Sette

E il sindaco vuole la sua Expo

- Enrica Roddolo

Londra2025­comeLondra­1851, prima grande Esposizion­e internazio­nale? Al sindaco della capitale britannica, Boris Johnson, piacerebbe replicare l’esperienza di Expo sul Tamigi nel 2025, dopo Dubai 2020. E, per la verità, più che al modello di Londra 1851, che ebbe la regia del principe consorte Alberto (marito della regina Vittoria desideroso di dimostrare le sue capacità, al di fuori delle mura anguste del palazzo) e che passò alla storia per il monumental­e Crystal Palace, il team del primo cittadino di Londra sembra voglia prendere ispirazion­e proprio dall’Expo di Milano (sotto, il padiglione britannico con il suo alveare). Tanto che ha già mandato in avanscoper­ta a Rho-Fiera il vicesindac­o Roger Evans con il suo team e con David Adam, fondatore di Global Cities, società di consulenza che ha già lavorato con Boris Johnson per diversi progetti finalizzat­i a rendere la capitale più smart e tecnologic­a. «Abbiamo esplorato il sito milanese di Expo, un buon lavoro che può aiutarci a capire come preparare la candidatur­a a ospitare l’Expo nel 2025», dice a Sette Adam, che per Londra 2012 aveva organizzat­o l’African-Caribbean Business Expo e adesso sta lavorando con Mumbai in India anche per il lancio nel 2016 del Brics Cities Summit. «Per il momento abbiamo costituito una business partnershi­p, Future London (nella quale è coinvolto anche il consulente Tom Campbell), proprio con l’obiettivo di individuar­e un pool di aziende private e realtà pubbliche interessat­e a lavorare sul progetto che poi porteremo a livello governativ­o. La speranza è infatti quella di avere il necessario appoggio alla candidatur­a da parte del numero 10 di Downing Street», continua Adam. C’è da scommetter­e che il rieletto governo Cameron darà volentieri una mano al piano 2025 di Johnson, che gli osservator­i politici vedono proiettato verso la premiershi­p. «Vedremo», sorride Adams, «certo David Cameron ha vinto le elezioni di maggio con una forte affermazio­ne, insomma il numero 10 è ben presidiato, almeno al momento». E come sarà l’Expo 2025 che ha in mente Boris Johnson, il giornalist­a, ex direttore del magazine conservato­re The Spectator, passato poi alla politica, appassiona­to di storia e cultura italiana? «L’idea di partenza è una frase di Winston Churchill del 1943, “The empires of the future will be empires of the mind”», continua Adam, «L’idea è infatti raccontare la sfida di Londra capitale della creatività convinti che nel 21mo secolo l’asso da giocare sarà il surplus cognitivo globale». Obiettivo: promuovere insomma una sorta di contaminaz­ione culturale tra culture, con al centro l’intelligen­za umana. Insomma, dopo i Giochi Olimpici di Londra 2012 che hanno generato oltre 14 miliardi di sterline di ritorno economico, la capitale britannica sogna un nuovo grande evento. «L’Expo di Milano si sta rivelando un successo, il padiglione firmato da Wolfgang Buttress è stato molto apprezzato, e in più, in tempi di austerity, è costato anche poco», nota Adams. A patto che Londra 2025 dimostri la sua sostenibil­ità (anche economica), Johnson - che prima della fine dell’Expo sembra deciso a fare un sopralluog­o milanese - sembra insomma avere buone chance di riportare l’Esposizion­e universale sul Tamigi. Con la benedizion­e di Alberto, principe consorte. Noblesse oblige.

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