Alla politica serve gente con gli occhi aperti
Bisogna diffidare dei leader che chiedono fedeltà e obbedienza assoluta. Per governare occorre fiducia, non fede. E discutere non fa male
Sig. Beppe, data la pluralità delle domande che riceve, vorrei proporle anch’io l’argomento che più mi sta a cuore: la fiducia nella politica. La mia giovane età (19 anni) e la mia curiosità mi invitano a cercare dei punti di riferimento, persone da seguire ciecamente per realizzare il mio modello politico ideale. Quelli che m’ispirano, però, propongono soluzioni distruttive e si fermano lì, senza compiere lo sforzo di cercare una soluzione. Allo stesso tempo non voglio cadere nella trappola dei falsi messaggi di speranza. Quindi: dove e come trovo fiducia nella politica?
Alessandro Maci alessandro.maci@hotmail.it
Caro Alessandro, nella tua lettera c’è un avverbio pericoloso: “ciecamente”. A un leader politico dobbiamo prestare attenzione e possiamo dare un voto. Seguirlo a occhi chiusi? Pessima idea che, nell’ultimo secolo, ha provocato una montagna di guai ( in Italia e non solo). Certo, alcuni politici chiedono proprio questo: fedeltà e obbedienza assoluta, senza discussioni. Non fiducia, non approvazione motivata, ma una fede di stampo calcistico: qualunque cosa fa la tua squadra, va bene. È una tentazione irresistibile, per chi è al potere ( anche il nostro giovane presidente del Consiglio vi cede spesso e volentieri). Ma è una strada a fondo chiuso. Chi comanda, infatti, perde la possibilità d’essere criticato e spinto a migliorare. Chi viene comandato smette d’essere cittadino, e diventa suddito. Una condizione che, a molti, non dispiace. I sudditi infatti sono autorizzati ad applaudire, piagnucolare, perfino gridare; ma non devono fare la fatica di pensare.
Un Paese omofobo
Caro Beppe, l’Irlanda ha detto sì al matrimonio omosessuale, in Usa la Corte Suprema ha sancito che si tratta di un diritto costituzionale. A noi tocca ancora leggere che, in Italia, gli omosessuali vengono aggrediti per strada e addirittura arrivano a suicidarsi perché non accettati dalla famiglia. Né protetti dallo Stato, vista la mancanza di una legge sull’omofobia.
Paolo Amore solo_pensieri@yahoo.it
L’Italia è l’unica, tra le sei nazioni fondatrici dell’Unione Europea, a non riconoscere né le unioni civili né i matrimoni omosessuali. Ora su di noi pende una condanna della Corte europea dei diritti umani. Il ministro Maria Elena Boschi ha assicurato che la legge sulle unioni civili arriverà entro la fine dell’anno. Speriamo abbia informato il collega di governo Angelino Alfano, che non sembra molto dell’idea.
Il dovere di fare il proprio dovere
Un disegno di legge propone il divieto di fumare per chi è alla guida di un’auto. Per chi si accende una sigaretta al volante, scatterà una sanzione da 161 a 646 euro. Mi sembra un’idea bizzarra. Non capisco come si possa controllare ed eventualmente multare un automobilista al volante nel traffico cittadino.
Angelo Ciarlo angelociarlo@gmail.com
Non è così difficile: basta volere. Il problema è che, in Italia, non vogliamo: una fatica per i controllori, una scocciatura per i controllati. Chi ce lo fa fare? È quello che accade, oggi, a chi guida col cellulare all’orecchio: immunità di fatto. Il risultato lo vediamo in ogni città, a qualunque ora: zombie a quattro ruote che procedono a passo d’uomo, poi scattano improvvisamente, procedono a zig- zag, dimenticano la precedenze. Perché? Stanno parlando con la mamma/ la ragazza/ il commercialista, che diamine.
Il finanziamento ai partiti
La nuova legge anticorruzione prevede l’autoriciclaggio, ma continua a permettere il finanziamento in forma anonima fino a 100.000 euro per i partiti e le fondazioni. A pensar male si fa peccato.
Sergio Bramati sergio@torcomponenti.com
L’assolvo, Bramati. Come penitenza, legga la biografia di Nuvola Rossa. Guidò il suo popolo ( Sioux) senza bisogno di finanziamenti ( no, caro Landini: a dispetto del nome, non era di sinistra).