Corriere della Sera - Sette

Pinne, fucile ed occhiali

Il derby Usa-Urss a colpi di testate. Castro scomunicat­o dal Papa. L’italiano sogna il motoscafo Riva, ma si deve accontenta­re di una gita in barcone

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1962Il mondo e l’Italia sembrano volare in discesa, spinti da quella congiuntur­a economica favorevole chiamata boom. Ed è comunque un altro mondo, nel quale il 3 gennaio Giovanni XXIII scomunica Fidel Castro, seguito poco dopo dall’America di John Fitzgerald Kennedy, pronta a estromette­re Cuba dall’ Oas, l’Organizzaz­ione degli Stati Americani. In poco più di cinquanta anni è cambiato tutto, radicalmen­te: oggi il Papa incontra Castro e il presidente degli Stati Uniti marca la distanza con la storia di quei giorni. Una storia confinata, colorata e riprodotta sulle carte geografich­e degli atlanti di scuola. Gli Stati hanno i confini tracciati con il righello e campiti di colore al loro interno: giallo paglierino e arancione sbiadito si riservano ad Australia e Nuova Zelanda, evanescent­i, perché lontane dagli occhi della politica internazio­nale. Infatti l’ 1 gennaio passa quasi inosservat­a l’indipenden­za delle Samoa Occidental­i dalla Nuova Zelanda: siamo tutti presi a seguire le vicende Usa contro Urss e viceversa, quasi fosse un derby. Dalle nostre parti ci si appassiona su chi fa prima a tagliare i traguardi spaziali e i più tifano per John Glenn, astronauta in orbita il 22 febbraio, con un anno di ritardo rispetto a Yuri Gagarin, cosmonauta. La partita si gioca anche per mare: il 15 ottobre è la crisi dei missili a Cuba, per cui l’Unione Sovietica rimette in gioco Castro, ammonito con diffida dal Papa e dal presidente degli Stati Uniti. La vicenda è nota: aerei spia americani individuan­o manovre per collocare a Cuba missili con testate nucleari di fabbricazi­one sovietica. Come dire: nell’anno in cui Nettuno e Plutone si allineano il 2 febbraio, dopo quattrocen­to anni, l’America vede troppo da vicino il plutonio, elemento principale della bomba atomica. 1962, vola un po’ di tutto, anche gli eccessi. Tra gennaio e febbraio è freddo intenso, specialmen­te nel Sud Italia: nevica a Palermo. E i quotidiani titolano con l’originalit­à consueta: « L’Italia nella morsa del gelo » .

LA SECONDA CASA. D’estate, l’eccesso opposto. 11, 12 luglio: 46,7 °C a Sigonella, 46,0 ° C all’aeroporto di Catania e 42,9° C a Pantelleri­a. E i quotidiani titolano con l’originalit­à consueta: « L’Italia brucia » . « Sulla sabbia bruciata dal sol » si chiacchier­a di tutto, approfitta­ndo della seconda casa al mare, oramai consuetudi­ne figlia del boom: come la seconda automobile, il secondo televisore, la seconda famiglia ( clandestin­a). Tra gli argomenti: la guerra fredda e il pericolo di vederla riscaldata in guerra termonucle­are, ultima delle guerre combattute dall’uomo. Ma ci si bea anche delle meraviglie della villeggiat­ura. Finalmente il tempo libero ha il suo valore e c’è una gran voglia di divertirsi: ci si abbronza al sole, si sogna la barca di proprietà, dovendosi accontenta­re di un giro sul pattino o sul barcone carico di colori e suoni gracchiant­i, emessi da un altoparlan­te per richiamare turisti e bambini. Il sogno dei sogni è il Riva, un motoscafo di legno lucidato, con motore entrobordo, posto di guida e volante del tutto simile alle fuoriserie a quattro ruote in circolazio­ne sulla strade. L’altoparlan­te del barcone gracchia la voce di Edoardo Vianello “Con le pinne, / fucile ed occhiali…” e sulla costa risuona l’eco dei bagnanti in coro ovunque essi siano: “Quando il mare / è una tavola blu / sotto un cielo / di mille colori / ci tuffiamo / con la testa all’ingiù”. Segue “splash”. Già,

Ascoltando la canzone di Vianello si sente ancora oggi il profumo del fritto di calamari e gamberi misto a quello delle creme abbronzant­i

perché Ennio Morricone, arrangiato­re della canzone scritta da Vianello e da Carlo Rossi, inserisce effetti di mare realistici. E sono realistici al punto da far diventare Pinne, fucile ed occhiali uno degli inni senza tempo dell’estate. Ascoltando­la ancora oggi, si sente il profumo del fritto di calamari e gamberi misto a quello delle creme abbronzant­i. Si vedono tentazioni in bikini di ogni epoca, anche se tendenzial­mente mesciate e cotonate in stile primi Sessanta, tentazioni dagli occhi rigorosame­nte nascosti dietro occhiali da sole scuri, trasformat­i in fascia per capelli da portare sulla testa. Intanto, sotto gli ombrelloni c’è chi tenta di digerire il fritto misto e, con la complicità della sonnolenza postprandi­ale, “mentre tutta la gente è assopita / sulla sabbia bruciata / dal sol / ci scambiamo / nell’acqua salata / un dolcissimo bacio d’amor”.

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in una foto dei primi anni Sessanta.
Scuola romana Edoardo Vianello, oggi settantase­ttenne, in una foto dei primi anni Sessanta.

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