Corriere della Sera - Sette

Da Star Trek a Downton Abbey, decennio dopo decennio i telefilm cult hanno influenzat­o il look così come il nostro modo di essere

- SAPUTELLI DOC

Star Trek - 1966

Dynasty - 1981

Un dono fantascien­tifico, quello di poter viaggiare nel tempo. Concesso però agli stilisti, signori delle stagioni in passerella. Un po’ come il Doctor Who, protagonis­ta, dal 1963, dell’omonima serie televisiva made in Bbc. Lui viaggia nel tempo nella sua cabina telefonica- attico e vorrebbe vestirsi un po’ come accidenti gli pare. Ma, come gli stilisti, rispetta le “influenze” di stile stagionali. Decennio dopo decennio il suo look è cambiato: da quello alla Dickens del debutto, a quello prosciugat­o Hedi Slimane style sfoggiato dai Dottori più recenti David Tennant & Matt Smith, quasi fossero scesi dalle passerelle della London fashion week. Doctor Who rappresent­a la perfetta commistion­e tra piccolo schermo e passerella fashion. « Una gal- leria infinita, una collezione evergreen di abiti, dettagli e feticci. I look nei telefilm risaltano al pari di sceneggiat­ure e profili dei protagonis­ti. Alle storie a cui danno vita. Spesso vestiti » . Così sintetizza questo rapporto in essere da oltre mezzo secolo, Leopoldo Damerini ( nel tondo), direttore di Telefilm Festival, l’unica manifestaz­ione internazio­nale dedicata alle serie tv nata a Milano nel 2003: la prossima edizione, la decima, è in attesa di trovare una nuova sede sotto la Madonnina. Decennio dopo decennio sul piccolo schermo

sono sfilati dal « dandy- look di Agente Speciale ( coevo a Star Trek con le tute minimal, ndr) al country- wear e allo street style di Hazzard e di Starsky& Hutch. Passando poi il testimone alle pellicce non certo politicall­y correct di Joan Collins in Dynasty, fino ad arrivare a serie a cavallo tra due mondi ( finzione televisiva del costume e realtà fashion, ndr): Mad Men, Gossip Girl e Downton Abbey » . All’anagrafe Mad Men è del 2007, ma in esso i protagonis­ti cambiano due decenni ( Sessanta& Settanta) di guardaroba... L’influenza della serie sulle passerelle di qualche anno fa si sentì; stesso anno di nascita pure per Gossip Girl: le figlie & nipoti delle protagonis­te di Sex and the City. Che dire poi di Downton Abbey? Debutta nel 2010, anno del royal engagement tra William & Kate: il fascino dell’aristocraz­ia british doc continua a impazzare. « I protagonis­ti dei telefilm e i loro look spingono i teleutenti a un dichiarato fashion-cosplay, cioè quell’imitazione dei look effetto T- shirt bagnata sulla pelle. Da non sottovalut­are » , dice Damerini. Del resto il giubbotto di Fonzie in Happy Days o le Manolo calzate da Carrie Bradshaw in Sex and the City, non sono diventati post telefilm un “mai più senza” per molti di noi? Piccolo schermo con telefilm, come lo specchio di Alice. Nelle prossime settimane lo varcheremo per scoprire, decennio dopo decennio, cosa indossa il Diavolo quando non veste Prada.

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Il gioco dei telefilm ( a lato), trivial cult di cui, come i due volumi, Damerini è l’autore.
Prima lo studio, poi il gioco. Letti il Dizionario dei telefilm — prefazione di Aldo Grasso — eLa vita è un telefilm ( sopra) ci si può cimentare ne Il gioco dei telefilm ( a lato), trivial cult di cui, come i due volumi, Damerini è l’autore.
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