Corriere della Sera - Sette

Dietro alle apparenze

- di Pier Luigi Vercesi pvercesi@ corriere. it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Probabilme­nte qualcosa mi sfugge ma tutta questa indignazio­ne per la decisione del governo di alzare la soglia d’utilizzo dei contanti a 3 mila euro non riesco a capirla. Pare spalanchi le porte al riciclaggi­o di denaro sporco, quello delle mafie. Pare renda inefficace la battaglia contro l’evasione fiscale. Pare rimetta le ali ai capitali in fuga. E pare molte altre nefandezze, persino l’eccessivo aumento dei depositi in banca di biglietti da 500 euro. Sono supposizio­ni, naturalmen­te, in attesa che qualche commission­e ne valuti il reale impatto. Provo a spiegare cosa non mi convince. Quando il governo Monti, tra le tante “sofferte” scelte ( alcune comunicate con le lacrime agli occhi, tanto erano sofferte), varò la legge che riduceva drasticame­nte la possibilit­à di effettuare pagamenti in contanti, forse non ve lo ricorderet­e ma tutti ci indignammo. Prevedeva, come conseguenz­a, l’obbligo dell’apertura di un conto corrente bancario per chi percepiva una pensione di mille euro, perché in Posta non gliene potevano dare più di 999,99. Pensammo, allora — e io continuo a crederlo —, fosse un regalo al sistema bancario in crisi, ammantato di apparenti valenze positive ( antiricicl­aggio, antievasio­ne ecc.) per far ingoiare l’ennesimo boccone amaro. Oltre all’obbligo di aprire un conto corrente, un tempo sinonimo di qualche spicciolo d’interesse maturato a favore del depositant­e e oggi invece sommatoria di costi di piccola entità che a fine anno costituisc­ono un notevole gruzzolo, sostituire la moneta emessa dallo Stato con quella elettronic­a significa mettere una tassa su tutte le transazion­i, per di più a favore di un privato, la banca. Non solo, persino la carta ha un costo annuale e non irrilevant­e. Provate a non usare più contanti e a pagare ( come faccio io) o ricevere pagamenti solo con moneta elettronic­a e calcolate quanto potere d’acquisto avete perso: soldi regalati al sistema finanziari­o. Nulla in contrario, quindi, alla tracciabil­ità se serve a combattere il malaffare, però non deve essere pagata dai “soliti” onesti. Qualcuno, poi, è davvero convinto che passando da mille e 3 mila euro di contante utilizzabi­le si spostino di una virgola i comportame­nti delle mafie o degli evasori fiscali? Credo sia ingenuo: chi evadeva continua a evadere e chi riciclava denaro frutto di crimini continua a farlo senza nemmeno un graffio. Si tratta solo di una foglia di fico per nasconde favori a lobby di pressione molto influenti. L’evasione fiscale si combatte colpendo gli evasori e sradicando la cultura secondo la quale i furbi la fanno sempre franca; le mafie si sconfiggon­o con le forze dell’ordine e la buona politica. Certi escamotage mettono solo in difficoltà il cittadino, facendogli perdere fiducia nella propria onestà: tanto chi governa ( spesso inquisito per i suoi comportame­nti) parte dal presuppost­o che siamo tutti naturalmen­te propensi al malaffare.

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