Dietro alle apparenze
Probabilmente qualcosa mi sfugge ma tutta questa indignazione per la decisione del governo di alzare la soglia d’utilizzo dei contanti a 3 mila euro non riesco a capirla. Pare spalanchi le porte al riciclaggio di denaro sporco, quello delle mafie. Pare renda inefficace la battaglia contro l’evasione fiscale. Pare rimetta le ali ai capitali in fuga. E pare molte altre nefandezze, persino l’eccessivo aumento dei depositi in banca di biglietti da 500 euro. Sono supposizioni, naturalmente, in attesa che qualche commissione ne valuti il reale impatto. Provo a spiegare cosa non mi convince. Quando il governo Monti, tra le tante “sofferte” scelte ( alcune comunicate con le lacrime agli occhi, tanto erano sofferte), varò la legge che riduceva drasticamente la possibilità di effettuare pagamenti in contanti, forse non ve lo ricorderete ma tutti ci indignammo. Prevedeva, come conseguenza, l’obbligo dell’apertura di un conto corrente bancario per chi percepiva una pensione di mille euro, perché in Posta non gliene potevano dare più di 999,99. Pensammo, allora — e io continuo a crederlo —, fosse un regalo al sistema bancario in crisi, ammantato di apparenti valenze positive ( antiriciclaggio, antievasione ecc.) per far ingoiare l’ennesimo boccone amaro. Oltre all’obbligo di aprire un conto corrente, un tempo sinonimo di qualche spicciolo d’interesse maturato a favore del depositante e oggi invece sommatoria di costi di piccola entità che a fine anno costituiscono un notevole gruzzolo, sostituire la moneta emessa dallo Stato con quella elettronica significa mettere una tassa su tutte le transazioni, per di più a favore di un privato, la banca. Non solo, persino la carta ha un costo annuale e non irrilevante. Provate a non usare più contanti e a pagare ( come faccio io) o ricevere pagamenti solo con moneta elettronica e calcolate quanto potere d’acquisto avete perso: soldi regalati al sistema finanziario. Nulla in contrario, quindi, alla tracciabilità se serve a combattere il malaffare, però non deve essere pagata dai “soliti” onesti. Qualcuno, poi, è davvero convinto che passando da mille e 3 mila euro di contante utilizzabile si spostino di una virgola i comportamenti delle mafie o degli evasori fiscali? Credo sia ingenuo: chi evadeva continua a evadere e chi riciclava denaro frutto di crimini continua a farlo senza nemmeno un graffio. Si tratta solo di una foglia di fico per nasconde favori a lobby di pressione molto influenti. L’evasione fiscale si combatte colpendo gli evasori e sradicando la cultura secondo la quale i furbi la fanno sempre franca; le mafie si sconfiggono con le forze dell’ordine e la buona politica. Certi escamotage mettono solo in difficoltà il cittadino, facendogli perdere fiducia nella propria onestà: tanto chi governa ( spesso inquisito per i suoi comportamenti) parte dal presupposto che siamo tutti naturalmente propensi al malaffare.