Severino Salvemini
/ La mia canzone è l’inno di una generazione Abbiamo chiesto a OLIVIERO TOSCANI di raccontare i 10 brani musicali che hanno accompagnato ( e segnato) la sua vita
Fotografo dallo stile personale e anticonformista, Oliviero Toscani, 1942, ha lavorato e lavora per i più famosi giornali e marchi del mondo. Creatore di immagini di moda ha imposto la sua iconografia, con campagne pubblicitarie molto caratterizzate e spesso provocatorie. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo ( dalla Biennale di Venezia al Museo d’arte contemporanea di Mexico City, da Helsinki a Francoforte, e così via), vincendo anche numerosi premi nei festival di comunicazione visiva. Conosciuto dal grande pubblico per la longeva pubblicità di Benetton ( dal 1982 al 2000), per l’azienda veneta ha anche ideato e diretto Fabrica, una scuola internazionale d’arte e creatività, e la rivista Colors. Negli anni duemila si ritira in Toscana dove alterna la direzione della “Sterpaia”, laboratorio sulla comunicazione, alla produzione di olio e vino e all’allevamento di cavalli all’interno della Riserva naturale del Parco di S. Rossore. Tra gli ultimi suoi progetti, alcune campagne di interesse e impegno sociale dedicate alla sicurezza stradale, all’anoressia, alla violenza contro le donne e al degrado della bellezza del nostro Paese. Di recente gira il mondo per il progetto “Razza Umana”: con un fondale bianco, fotografa la gente che trova per strada.
Credo che TheTimesTheyAreAChangin’ sia stato l’inno per tutti quelli che, come me, erano appena ventenni all’inizio degli anni Sessanta. In molti di quella generazione eravamo così. Io ero studente d’arte, capelli lunghi e pieno di speranze, giravo il mondo il più possibile: minigonne, free speech, peace and love. Si sperava nell’ “immaginazione al potere”. Era una grande occasione, per chi aveva energia, coraggio, fantasia e immaginazione. Purtroppo, poi, i mediocri, che hanno bisogno della politica con la sua violenza, sono arrivati nel ’68, rovinando tutto.