Conquistata la coppa del mondo tra gli esportatori di olive
Alla fine di novembre gli agricoltori tunisini cominciano la raccolta di olive. Uomini e donne scelgono le più mature e riempiono i cesti che vengono portati a dorso di mulo ai frantoi, ogni giorno riescono ad accumulare quasi centocinquanta chili a testa. Il Paese che ha vinto il Nobel per la pace con il suo Quartetto per il dialogo nazionale non solo è l’unico a essere emerso dalla cosiddetta «primavera araba» senza sprofondare nel caos o in una nuova dittatura ma riesce anche a far progredire l’economia, mentre quelle delle altre nazioni mediorientali e nord-africane ristagnano. Così per la prima volta la Tunisia ha tolto alla Spagna il primo posto come esportatore mondiale di olio d’oliva e potrebbe allargare ancora di più il mercato perché l’Unione Europea promette di garantirle quote agevolate, una scelta che peraltro fa arrabbiare i produttori italiani.