La parabola di Nadine Morano
Da sodale prediletta di Sarkozy a sua rivale nel partito
Da pupilla a spina nel fianco. Questo, in sintesi, è il percorso che Nadine Morano ha compiuto nel cuore e nella considerazione di Nicolas Sarkozy. La signora, deputata europea ed ex deputata della circoscrizione di Meurthe-et-Moselle, fino allo scorso dicembre era ancora parte dell’entourage più ristretto dell’ex presidente. Era su di lei che Sarko contava, quando ancora era in carica, per spingere alcune delle sue politiche, quelle più populiste, magari. Perché Madame Morano ha sicuramente spirito combattivo e non sa cosa siano i peli sulla lingua. Qualità che ora per Sarkò, tornato in scena e in corsa per riconquistare la vecchia poltrona presidenziale, si sono trasformate in difetti. Il leader dei Repubblicani, il nuovo partito nel quale lui stesso ha travasato l’ex Ump, ha scelto una via più soft al potere, presentandosi come una figura di grande mediatore tra le varie anime della destra. Per questo, anche se i temi un tempo cari sono rimasti gli stessi (la famiglia tradizionale, l’immigrazione controllata e il conseguente rifiuto delle quote, il premio al merito, il sostegno agli imprenditori), non può appoggiarsi a chi, come la vecchia “groupie” Nadine, ama la politica urlata. Ma, proprio per il suo carattere, Madame Morano non è una che si lascia mettere da parte senza reagire. Così il mese scorso ha annunciato la sua candidatura alle primarie della destra per la corsa alle presidenziali del 2017; ha ben poche possibilità di vittoria, ma così, giusto per far capire al suo ex beniamino che lei esiste ancora e potrebbe addirittura scippargli qualche voto, magari quelli di chi apprezza Marine Le Pen ma non se la sente di appoggiarla. Poi Nadine ha pensato bene di farsi notare dichiarando in televisione, un paio di settimane fa, che “la Francia è un Paese giudeo-cristiano di razza bianca”, pretendendo di esprimere con queste parole il pensiero che fu di Charles de Gaulle, in realtà gettando benzina sul già infuocato tema dell’immigrazione. Subito è scoppiata la polemica, ma Sarkozy ha impiegato quattro giorni a reagire, prendendo infine le distanze. Fondando i Repubblicani, decise di sacrificare Nadine perché rappresentava l’eccesso, un sarkozismo vecchio stampo del quale i francesi non volevano più saperne (è la lettura di un fedelissimo, riportata da Le Monde). Chissà se ora l’ex presidente sta pensando che gli sarebbe costato meno offrire alla focosa Morano una poltrona nel partito.