Mai ottenuta:
La terza incoronazione citata e la troverà dopo la morte, la indosserà cancellando il protestantesimo o resterà per sempre lontana così come la sua speranza di conquistare l’Inghilterra? Ecco una nuova chiave di lettura
argomento del prezioso libro di Nuccio Ordine Tre corone per un re. L’impresa di Enrico III e i suoi misteri ( Bompiani, 2015) richiede una spiegazione preliminare poiché non è un tema corrente nel sapere comune, anche se negli ultimi anni ha avuto una considerevole divulgazione negli studi intorno alla cultura del Rinascimento. Per il nostro autore poi si tratta della prosecuzione delle ricerche su Giordano Bruno e sul Rinascimento, che ne hanno fatto un interprete di livello internazionale.
Confini mobili. Nel Rinascimento fu molto diffusa la letteratura delle “imprese” e degli “emblemi” ( una distinzione di genere è vana e impossibile). Detto molto semplicemente, si tratta dell’unione di brevi motti con complesse elaborazioni di immagini. Il significato delle immagini ( che nel Rinascimento hanno spes- so il valore e la funzione di conoscenze) può avere il carattere identitario di una famiglia di potente nobiltà o addirittura regale, di una istituzione politica, di una comunicazione culturale, oppure quello di un messaggio che adombra un progetto d’azione o una fedeltà religiosa. Può anche capitare che una “impresa” più antica venga ripresa in una tradizione posteriore, accentuando così l’ambiguità che è tipica di queste forme di comunicazione. Ridurne l’ambiguità, cioè renderlo comprensibile, può avere luogo soltanto per mezzo di una conoscenza che richiede il percorrere tracciati che vanno dalla religione alla poesia, dalle relazioni politiche ( veri messaggi di politica estera) alla letteratura, agli stili dell’arte. È un lavoro storico e filologico che richiede da parte dell’interprete la frequentazione di più livelli del sapere con rigore investigativo ed efficacia interpretativa. Un filosofo a corte. Nel nostro caso ci troviamo di fronte a una “impresa” senza immagine che nel testo dello Spaccio della bestia trionfante ( opera di Bruno scritta nel suo soggiorno londinese negli anni 1583- 85) riproduce l’impresa di Enrico III re di Francia: « Tertia coelo manet » . Il soggetto del verbo “rimane” è corona. Che cosa vuol dire Enrico III sostenendo che una terza corona rimane lontana dal mondo politico contemporaneo? E che cosa vuole ribadire Bruno nel suo testo? Occorre ricordare che il filosofo a Londra è ospite dell’ambasciatore di Francia Michel de Castelnau de la Mauvissière e quindi coimplicato nella politica di alleanza di Enrico III con Elisabetta I di Inghilterra. Entrambi i sovrani avevano come obiettivo di ricondurre la religione a strumento politico di pacificazione e di ordine sociale. Più semplice per Elisabetta, che dominò facilmente i puritani, più difficile per Enrico III che aveva a che fare con la nobiltà ugonotta e con la Lega cattolica. L’alleanza tra Enrico e Elisabetta è contro lo strapotere della Spagna cattolica e papista. Il momento centrale di questa politica è stato « il tanto discusso matrimonio di Francesco d’Alençon con Elisabetta » , sfumato poi per la prematura morte di Francesco. In questa congiura politica Enrico III, con il motto secondo cui la terza corona è in cielo, vuole rassicurare gli inglesi che da parte sua non vi è alcuna mira espansio-