Micaela De Medici
Centri di ricerca e sperimentazione come Pomos, che fa “dialogare” le piccole e medie imprese che si occupano di mobilità sostenibile
Un’ipotesi affascinante. Questo era, fino a poco tempo fa, la mobilità elettrica. Difficile credere che potesse rappresentare una vera alternativa ai combustibili fossili: l’autonomia ridotta delle vetture e, soprattutto, le tante ore necessarie per ricaricarle erano gli ostacoli principali a una diffusione capillare. Grazie alle innovazioni tecnologiche, però, la situazione si è evoluta, e non poco. Per dare un’idea di come la mobilità elettrica sia oggi una realtà in rapida ascesa bastano pochi numeri: sono state 65.199 le auto elettriche immatricolate in Europa nel 2014 (+ 61% rispetto al 2013), con Norvegia e Francia che, da sole, assorbono più della metà del totale delle vendite; in Italia le vetture ibride immatricolate sono passate dallo 0,3% del 2011 all’ 1,6% del 2014 e quelle elettriche, aiutate anche dagli incentivi statali, da 307 a 1.097 ( Fonte Unrae 2015). Numeri piccoli, certo, se paragonati al globale, ma il trend di crescita dà un segnale importante sulla direzione presa. Soprattutto, da non dimenticare c’è un altro punto: la mobilità sostenibile non è solo quella delle grandi aziende automobilistiche, bensì passa da un’attività di ricerca che crea una vera e propria filiera mettendo in rete le nuove tecnologie e trasferendole alle pic- cole e medie imprese, alle amministrazioni pubbliche, alle aziende di trasporto locali, ai produttori di veicoli o di colonnine per la ricarica. È proprio in questa direzione che lavora il Pomos, il Polo per la mobilità sostenibile della Regione Lazio. Nato nel 2008 da un accordo tra la Regione, il Comune di Cisterna di Latina e il Diet ( Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, elettronica e delle telecomunicazioni) dell’Università Sapienza di Roma, il Pomos ( pomos. it) è un centro di ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica e, insieme, un punto di aggregazione per tutte le piccole e medie imprese che operano nel settore della mobilità. In pratica, il centro studia, progetta e realizza sistemi integrati di mobilità che includono diverse tipologie di mezzi ( elettrici e ibridi, natanti e terrestri); infrastrutture di ricarica in corrente alternata e/ o continua, alimentate da fonti di energia rinnovabili, ad
In Italia le immatricolazioni sono passate dalle 307 del 2011 alle 1.097 del 2014. Quelle delle ibride dallo 0,3% all’ 1,6% del mercato