Corriere della Sera - Sette

Raffinatez­za

La propria cifra stilistica

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micron, più sottile del cashmere, la Gioconda del tessile, di cui arrivano sul mercato ogni anno soltanto 2.000 chili di fibra ( una percentual­e minuscola delle 500.000 tonnellate di fibre più o meno eccellenti all’asta, nel medesimo periodo, in Australia e Nuova Zelanda). Il nome, per quanto altisonant­e, non è una forzatura gratuita. Intorno al XVIII secolo, infatti, era tradizione dei sovrani spagnoli donare quel tipo finissimo di lana ai “colleghi” d’Europa, all’Elettore di Sassonia e alle dinastie regnanti di Francia, Inghilterr­a e Olanda. Era stata lunga la strada per arrivarci. La razza da cui si ricava questa lana sembra sia la più antica fra gli ovini, evoluta da specie selvagge di molti secoli fa. La conoscevan­o i Fenici e i Greci, e i Mori nell’ottavo secolo avevano portato le pecore Merino in Spagna. Con la “reconquist­a”, sovrani e aristocrat­ici iberici si accaparrar­ono tutte le greggi, custoden- dole col massimo rigore e vietandone la vendita. Per dire, dal XIV al XVIII secolo chi avesse cercato di esportarne anche soltanto una era passibile di pena di morte. Del resto, era composto di velli di pecore Merino uno dei carichi più preziosi trasportat­o da Cristoforo Colombo nella sua seconda traversata verso le Indie, nel 1493. Con la nascita della tradizione del “Gift of Kings”, i divieti si erano allentati. In

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