Giulio Cesare, la forza di ricominciare
«Mi ha insegnato», dice Max Biaggi, «che non ci si deve preoccupare se ogni tanto capita di restar fermi un anno»
Caro Max, sei stato quattro volte campione del mondo nella classe 250 ( consecutivamente dal 1994 al 1997) e due volte campione mondiale Superbike ( 2010 e 2012). In questo invidiabile curriculum di pilota motociclistico, oggi collaudatore e commentatore televisivo, qual è l’esperienza che più ti ha riorientato nella vita? « L’anno dell’esilio, il 2005 » .
Mi sorprendi. Perché l’esilio?
« Perché in quell’anno ho avuto modo di fermarmi, di riprendere a leggere, a riflettere. E quasi per caso riscoprire un romano come me: Giulio Cesare. E non per il fatto che, come scrive Svetonio, “eguagliò o superò la gloria dei migliori, tanto nell’eloquenza quanto nell’arte militare”. No, Cesare è diventato il mio personaggio di riferimento, affiancandosi a quello che lo era fin ad allora ( il brasiliano di Formula Uno Ayrton Senna, un campione formidabile che ha portato in giro per il mondo il suo amore per Dio) per una ragione precisa: perché lui, Giulio Cesare, dopo aver raggiunto prestigio e popolarità politica, della disgrazia dell’esilio ha fatto una forza. Perché dall’esilio ha tratto la spinta per nuove conquiste, per nuove vittorie. Se ci pensi bene, è quello che è accaduto anche a me: il 2005 avevo vissuto una stagione un po’ brutta, sfortunata, è stato il mio ultimo anno di motociclismo, sono rimasto senza una moto competitiva, e per questo ho preferito stare un anno fermo. Non ho corso, non ho partecipato ad alcun campionato. Poi, come Cesare passa il Rubicone e torna al potere varando una radicale riforma della società e del governo, così io ( nel mio piccolo) ho cercato la strada giusta per lasciarmi alle spalle la disgrazia e riconquistare piano piano trofei e autostima. Sono passato dalla moto in Superbike e qualche anno dopo, nel 2010 e 2012, ho vinto il campionato del mondo in quella specialità » .
Insomma tu consigli di riprendere in mano un capitolo della lunga storia di Giulio Cesare perché può essere utile ai giorni nostri...
« Specialmente a chi si trova in una fase di momentanea difficoltà. La lezione di Giulio Cesare è che non ci si deve preoccupare se ogni tanto capita di restar fermi un anno, o per una bocciatura ( mi riferisco ovviamente ai più giovani) o perché vittime di mobbing sul lavoro o perché in generale si ha paura di non farcela ad affrontare il cambiamento. Dopo l’anno spezzato, i giorni di un nuovo successo possono essere vicini » .