Corriere della Sera - Sette

Voci che risuonano nella notte seriale

Per The Leftovers 2, i telespetta­tori hanno sentito solo la voce originale di Justin Theroux. Mentre quella italiana di Rick...

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Questa nostra piccola storia di doppi, di doppioni e di doppiaggi nasce dal lodevole tentativo di fare un doppio televisivo del romanzo mistery di Tom Perrotta The Leftovers ( al centro), una gran bella storia dal vago sapore apocalitti­co. Operazione che, pur con qualche dubbio e senza grande consenso di pubblico, è riuscita lo scorso anno alla premiata fabbrica seriale americana Hbo. Adesso The Leftovers arriva alla seconda stagione, ma prende solo spunto dalla trama originale del libro, interament­e bruciata nella prima serie. Perciò, anche già sulla carta, The Leftovers 2 rischia di dichiarars­i esplicitam­ente per quel che è, ovvero una sorta d’ennesimo tentativo di rifare Lost, operato direttamen­te e con una certa classe da Damon Lindelof, uno dei co- autori originali del Telefilm con la T maiuscola di J. J. Abrams, con un curriculum profondame­nte segnato da quel successo. È davvero un po’ presto per liquidare The Leftovers 2 come un altro doppione, o un caso simile a True Detective 2, ma le premesse per molti purtroppo ci sono, e il flop d’ascolti di Hbo in occasione della stramba prima puntata alla Kubrick, dal titolo pomposamen­te esoterico “Axis Mundi”, non è passato inosservat­o ( 0,3 per cento del pubblico under 50). The Leftovers resta comunque, anche per la qualità della confezione televisiva, un prodotto con vari elementi d’indubbio interesse: prima di tutto il tentativo di portare la nar- razione seriale sulle sette e sulle religioni. Sarà per via dei dubbi di riuscita che, anche in Italia, è stata messa un po’ la sordina alla ripartenza di The Leftovers: Sky Atlantic, all’inizio d’ottobre ha riproposto questo singolare telefilm, coerenteme­nte al titolo affiancato dalla traduzione “Spariti nel nulla”, solo in versione originale sottotitol­ata, spostando l’appuntamen­to vero e proprio della ripresa italiana a martedì 27, nonostante la data chiave del romanzo di Perrotta fosse il 14 ottobre, il Giorno della Dipartita Improvvisa... Ma il mancato doppiaggio in tempo reale, paradossal­mente, potrebbe pure essere vista come un’opportunit­à dai fans, data la “materia oscura” della serie stessa. Peraltro, la sottotitol­azione dell’originale è anche il segno caratteris­tico di uno standing, per intenderci del genere da rassegna cinematogr­afica. E così la prima notizia è che quest’anno gli italiani che hanno voluto seguire passo dopo passo la nuova avventura di Kevin hanno ascoltato la gravitas originale della voce di Justin Theroux, direttamen­te come la sente la sua celebre e invero assai leggera signora, Jennifer Aniston, e non attraverso l’ottimo doppiaggio di Sandro Acerbo. Ma alla fin fine, anche restando in Italia, è sempre soltanto la voce di Rick che popola i sogni e le notti dei telespetta­tori seriali di Sky: Christian Iansante, che doppia l’attore Andrew Lincoln in The Walking Dead, è anche la voce ufficiale di tanti spot e lo speaker del canale Fox Italia.

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