Qual è il momento giusto per leggere Virginia Woolf? Quando saremo morti
PERSONALE. Scusatemi. E grazie di tutto. Dell’affetto in particolare.
TEXONE VERSUS ECO. Ricominciamo dal campionato del fumetto. Scriveva ( quattro mesi orsono, ma ora torneremo a regime) Leo Ciomei ( Montecatini Terme): « Sarà stato anche lei, vista la sua non più tenera età, fervido lettore di Tex ( io lo sono tuttora) e quindi capirà che il Texone di Magnus, La valle del terrore, è una scelta quasi obbligata ( senza dimenticare i testi di Nizzi a supporto). Fatto salvo il capolavoro di Pratt, Una ballata del mare salato, l’altro fumetto che non può mancare è L’Eternauta della coppia Héctor Oesterheld/ Francisco Solano López, letto per la prima volta nel 1977 su Lancio Story ( ebbene sì, li divoravo come i libri di Agatha Christie). P. S. Ho finito di leggere l’ultimo Eco ma sembrava scritto da un ghost- writer monco » . Il Texone è sempre una lettura obbligatoria. In quanto alla mia età, guardi che è ancora tenerissima ( ed è anche merito dei fumetti).
BEATLES O ROLLING STONES? Racconta Andrea Quercioli ( Bologna): « Mio padre pur avendo la licenza elementare spendeva volentieri i pochi soldi che c’erano negli anni 60 in libri e giornali. Per farmi stare buono, mi prendeva Corriere dei Piccoli o Topolino anche se non sapevo ancora leggere. Perciò coltivo da oltre 50 anni l’abitudine di comperare fumetti, libri e qualsiasi cosa che ti racconti una storia. Per il campionato del fumetto, concordo con chi entusiasticamente ha indicato Frank Miller. Vorrei poi fare i nomi di un paio di autori italiani che, in età adulta, mi hanno dato stimoli e piaceri che ritrovavo da bambino nelle tavole di Battaglia & Co. Si tratta di Giancarlo Berardi con Ken Parker ( vale un saggio di storia degli Usa) e alcune opere di Magnus ( Le 110 pillole, L’uomo che uccise Che Guevara, qualcosa dello Sconosciuto), quasi poetiche nel connubio di testi e disegni. Credo infine cheMaus di Spiegelman e Valzer con Bashir di Folman, andrebbero studiati nelle scuole. P. S. Vengo ai complimenti. Da anni rubo Sette a mio padre e con le sue “25 parole” mi ha fatto spendere soldi in libri che hanno superato di parecchio le mie aspettative. Ne cito due: Open di Agassi ( sempre odiato il tennis) e Life di Keith Richards. Dato che è il primo e unico critico che mi spinge a comperare qualcosa che, tra l’altro, ho gradito molto, le dico bravo » . Grazie per i complimenti. Spero che riprendano al più presto anche gli insulti. Solo così vorrà dire che tutto è rientrato nella piena normalità. Due cose. Invece di rubare Sette a suo padre ne compri una copia tutta per sé ( come avrebbe detto Virginia Woolf, vedi sotto). Lo dico per il bene della causa. Seconda cosa: Life di Keith Richards segna la definitiva superiorità degli Stones sui Beatles ( e lo dice, non senza strazio, uno che pensava il contrario).
PER ESEMPIO. Davide Guerra: « Egregio dottore, ho letto con mio grande stupore che Citati ( il grande critico che stimo moltissimo) ritiene Virginia Woolf più importante, più grande di Thomas Mann. Mi può dire il suo parere? » . Il grande Julian Barnes disse che non aveva letto Virginia Woolf ma ne teneva da parte i libri per quando sarebbe morto. Seguirei il suo esempio.
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