Occhiali sì, purché siano loro a vedersi
lla prima sfilata Gucci firmata dallo stilista Alessandro Michele abbiamo trattenuto il respiro. Però dopo aver assistito alla seconda, abbiamo seppellito i nostri timori pluridecennali. E a quel punto abbiamo sfoderato gli occhiali da vista che toglievamo dalla borsa solo quando dovevamo utlizzarli per assoluta esigenza. O anche perché resi inutili dall’uso delle lenti a contatto o dall’essersi sottoposti a dolorosissimi interventi al laser: ho praticato entrambe le vie! La rivincita delle quattrocchi è la vera novità di quest’inverno. Tale è la soddisfazione che poco importa se sia stata dettata da estetica o esigenze commerciali. All’improvviso, noi ragazze afflitte da deficit visivo (in gergo scolastico: talpe) siamo diventate cool. Sia per strada sia sui volti delle star di Hollywood — fino al giorno prima tutte molto miopi come Marilyn Monroe nel film
— è comparsa una miriade di occhiali. Da quelli ipertrofici o da gufo attonito, a quelli arcuati, femminilissimi, in tutto simili a quelli con cui si faceva fotografare sempre Marilyn, ma negli anni del matrimonio con Arthur Miller: hanno ispirato la collezione inverno di Max Mara (nella foto). Così gli occhiali, da accessorio indossato come vezzo — esagerando il bisogno per smentirlo — ma anche stile prime della classe alla Anne Hathaway, senza poi dimenticare la versione da presunta ribelle come Rita Ora e Cara Delevingne, sono diventati accessorio ricercato. Abbiamo sempre più fatto caso alla tendenza dell’occhialeria legata al vintage. In aumento oggi sono i negozi dove scoprire la gamma di materiali utilizzati negli anni 50, spesso già presenti in molte collezioni come quelle Safilo. Così oltre alla storica vetrina milanese Veneta Vintage (via Torino, 57; fotovenetaottica.com), ce ne sono di più recenti come la romana Vintagegoo (via Giulia, 197; vintagegoo.com): tantissime montature — non di rado fuori misura — però molto portabili; è possibile anche rintracciare modelli storici di un grande dell’occhialeria come Luigi Da Rin. A Firenze, invece, se bisogna aspettare il mese di gennaio per la tradizionale svendita dell’Occhialaio affacciato su via dei Servi 55r, si può procedere con l’ordine di un paio su misura — in legno leggerissimo lavorato e spazzolato a mano — rivolgendosi a Luciano De Lotto, titolare della manifattura di famiglia a San Vito di Cadore (fabbricaocchialidelotto.com). Talvolta li realizza anche dipingendoli. Modelli che piacciono molto al pubblico. Si è verificato in occasione dei più recenti red carpet cinematografici festivalieri.
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