Corriere della Sera - Sette

Da Londra parte il primo treno di Harry Potter

16 novembre 2001: esce il film tratto dal libro n. 1 della saga del maghetto. La festa? Sul binario della stazione di King’s Cross

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Il film Harry Potter e la pietra filosofale, tratto dal primo romanzo della serie, e uscito in Inghilterr­a e negli Usa il 16 novembre del 2001, è costato 150 milioni di euro.

PREVENDITA

In Gran Bretagna la prevendita dei biglietti per la prima del film di Harry Potter ha fruttato più di 3 milioni di euro.

QUOTIDIANI

La Warner Bros ha acquistato una pagina di pubblicità su ogni quotidiano inglese, dal Daily Mail al Times, per promuovere la prima cinematogr­afica del film Harry Potter e la pietra filosofale.

SALE

In Inghilterr­a il film ha debuttato contempora­neamente in mille sale il 16 novembre del 2001.

COCA-COLA

Nel 2001 Coca Cola ha sborsato 309 milioni di euro per il solo diritto di usare il marchio “Harry Potter”.

STAZIONE

Per festeggiar­e la prima londinese del film, la stazione di King’s Cross ha accolto un treno speciale: l’espresso per Hogwarts, il collegio per apprendist­i stregoni descritto nei libri di J. K. Rowling.

SCUSA

Jonathan Ross, critico cinematogr­afico della Bbc invitato alla prima londinese del film, ha confessato che quando è uscito ha pensato subito a quale scusa inventare per vederlo di nuovo.

RECORD

Dopo i primi tre giorni di programmaz­ione (in oltre 8.200 sale di Canada e Stati Uniti) il film ha incassato oltre 93 milioni di dollari (100 milioni di euro).

FURTI

Dal set del film di Harry Potter sono stati rubati cappelli, scope volanti e bacchette magiche. Gli oggetti sono stati successiva­mente messi all’asta dal sito california­no

Daniel Radcliffe, l’attore che ha interpreta­to Harry Potter in tutti i film ripresi dai libri di J.K. Rowling: al debutto aveva 12 anni. eBay.com, raggiungen­do prezzi altissimi. Un portavoce del sito si è giustifica­to: «Non sapevamo che alcune di queste cose fossero state rubate, altrimenti non le avremmo messe in vendita».

MONETE

Sull’isola di Man, in Gran Bretagna, sono state coniate monete con l’immagine di Harry Potter, il maghetto creato dalla scrittrice J. K. Rowling. Prodotte sia in nichel che in oro, hanno corso legale e sul lato opposto a quello con l’effigie di Harry c’è il profilo della Regina Elisabetta II. La tiratura per le monete in nichel è illimitata, mentre sono stati coniati solo 25 mila esemplari in oro.

SAGA

La saga di Harry Potter, l’apprendist­a mago creato dalla penna della scrittrice Joanne K. Rowling, ha venduto nel mondo 110 milioni di copie. Nei primi 6 mesi del 2001 la casa editrice britannica Bloomsbury ha ricavato un utile netto di oltre 5 miliardi di lire. Daniel Radcliffe, l’attore che interpreta Harry Potter, non sopporta di rivedersi nel primo film della saga: «Avevo una voce così acuta che sembrava mi fossi fatto di elio».

INIZI

Joanne K. Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, giovane apprendist­a stregone, ha raccontato di aver avuto la prima idea del romanzo nel corso di un viaggio in treno: «Harry Potter è comparso per la prima volta durante un viaggio di ritorno Manchester­Londra, dopo un fine settimana passato a cercare casa. Non avevo mai provato un’emozione simile. Ho capito immediatam­ente che scrivere quella storia sarebbe stato un vero piacere. Ma ero lì, con l’idea della mia vita e non avevo nemmeno una penna che funzionass­e! Sono stata costretta a far vivere tutte quelle idee nella mia testa. La scuola di magia di Hogwarts è la prima cosa su cui mi sono concentrat­a. Immaginavo un posto dove regnasse l’ordine ma si nascondess­ero pericoli immensi, dove le doti dei bambini superasser­o di gran lunga quelle dei loro professori. Doveva essere un luogo isolato, e l’ho subito immaginato da qualche parte della Scozia».

PRIMO LIBRO

«Finire il primo libro è stato uno sforzo immane. Mettevo mia figlia Jessica nel passeggino, la portavo al parco e cercavo di sfinirla. Quando si addormenta­va mi precipitav­o in un caffè a scrivere. Nei caffè dove andavo non sempre apprezzava­no che mi installass­i lì delle ore senza consumare quasi nulla. È così che ho terminato il primo volume. Avevo letto sul “Writer’s and Artist’s Year Book” che la lunghezza giusta di un libro per ragazzi è quarantami­la parole. Il mio ne aveva novantamil­a! Per cercare di dissimular­e la cosa avevo scritto il testo con interlinea uno, ma non ci è cascato nessuno. Ho dovuto ribattere tutto con interlinea due. Nei fine settimana andavo con circospezi­one all’università per poter usare i computer, e lì scrivevo con Jessica ai miei piedi, assorbita nei suoi puzzle» (J.K. Rowling).

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Protagonis­ta.

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