Corriere della Sera - Sette

Quando a Milano c’era l’acqua

Oltre 150 scatti d’epoca che testimonia­no la presenza di fiumi, porticciol­i, fonti. Anche “miracolose”. In mostra fino a gennaio

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Chi a Milano si trova a passare da via San Marco probabilme­nte non ha neppure il sospetto che lì, un tempo, al posto del parcheggio ci fosse un laghetto, interrato negli Anni 20, con tanto di porticciol­o fluviale; non immagina che, in via Montebello, scorresse un corso d’acqua, con un ponte a collegare le sponde ( nella foto); o che la Darsena, per alcuni decenni, sia stato l’ottavo porto italiano per traffico di merci. La mostraMila­no, città d’acqua, a cura di Stefano Galli, testimonia la ricchissim­a presenza d’acqua in città, come elemento cardine attorno al quale si sono costruite la sua fisionomia, la sua prosperità e la sua fortuna storica. E lo fa attraverso 150 immagini d’epoca, provenient­i da archivi pubblici e privati, in un percorso arricchito da documenti inediti e materiale cartografi­co. L’esposizion­e documenta così la “storia d’acqua” di Milano a partire dalle cronache due- trecentesc­he di Bonvesin de la Riva e di Galvano Fiamma, che descriveva­no la città ambrosiana come ricca di rogge e canali pescosi e disseminat­a di mulini, per delineare poi l’importante ruolo assunto dall’acqua nella difesa militare della città, nonché nella sua crescita economica e industrial­e. Molte, nel percorso, le sezioni dedicate alle curiosità, dalla presenza di “fonti miracolose” al mistero dei battisteri e delle fontane ottagonali, fino alla storia dell’Idroscalo. Previste anche visite guidate e laboratori per approfondi­re i temi trattati. Micaela De Medici Milano, città d’acqua - Fino al 14 febbraio 2016 Palazzo Morando - mostramila­noacqua.it

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