A “caccia” di aringhe in Normandia. Lungo i porti delle cittadine della Côte d’Albâtre. Ricordando i luoghi del commissario Maigret
Buona per tutte le stagioni, perché economica, facile da conservare e da trasportare. Sua Maestà l’aringa, in passato, nei Paesi Nordici, era l’ideale per accompagnare i pescatori durante i lunghi mesi di navigazione. In Italia s’è sempre concessa raramente in ristoranti o trattorie. Ma, dalle sue parti, nell’Alta Normandia, è addirittura la protagonista di sagre che si susseguono per tutto il mese di novembre. A Dieppe, capoluogo della Côte d’Albâtre, questo weekend, a Saint- Valery- en- Caux il 22, a Fécamp il 28 e il 29. Lungo i porti delle cittadine verranno cucinate aringhe grigliate, marinate, affumicate, rigorosamente accompagnate da una spruzzata di limone e dal vino bianco locale. La festa delle aringhe è l’occasione per percorrere questo tratto dell’Alta Normandia con le sue scogliere bianche e i panorami aggressivamente belli, i villaggi di pescatori color pastello e il mare spesso molto arrabbiato. Fate tappa a Fécamp, dove il grande Simenon mandò il suo Maigret, per visitare l’Abbazia della Santa Trinità ( monumento storico di Francia), il Museo di Terranova e della Pesca, le rovine del Castello Ducale e il Museo- scoperta del cioccolato. Poi spingetevi fino a Étretat, nata come villaggio di pescatori, famosa per le falesie di calcare a picco sul mare che hanno ispirato pittori come Claude Monet e attirato scrittori come Gustave Flaubert e Guy de Maupassant. Qui per la notte prenotate al Domaine Saint Clair, una grande villa sulle scogliere acquistata agli inizi del XX secolo da Camille de Saint- Phalle, marchesa e viaggiatrice. Le camere “originali” sono dedicate ad amici della marchesa e a personaggi da romanzo ( hoteletretat. com, doppia da 90 euro).