Sono come tu mi vuoi
/ Ragazzi con i capelli corti e angeli del fango. La Nazionale affossata dalla Corea demoralizza gli italiani. Eppure, qualche mese prima, Mina trascinava tutti
do armi per pacificare. In Italia, dal 1966 in poi Corea diventa altro. Domenica 31 luglio del 1966. I quotidiani, in prima pagina mostrano una regina Elisabetta consegnare sorridente a Bobby Moore ( il capitano della nazionale inglese) la Coppa Rimet. A Londra l’Inghilterra ha battuto la Germania 4 a 2, dopo i supplementari. L’Italia è tornata a casa, buttata fuori da Pak Doo- Ik, calciatore e dentista: un gol di testa del coreano e il dente è tolto al 41° del primo tempo. Per i quarantanove minuti residui non si riesce a centrare lo specchio della porta coreana. Tutto questo accade qualche giorno prima, il 19 luglio e, come tanti, io mi ricordo. La partita si vede in bianco e nero e le maglie dei nostri appaiono chiaro sbiadito: Albertosi, Landini, Facchetti, Guarneri, Janich, Fogli, Perani, Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Barison. In Italia è il primo anno dell’ora legale ed è ancora giorno. È vacanza in un piccolo centro vicino al mare: poca gente, poche televisioni, e la partita si segue al Bar dello Sport, immancabile. Nonostante sia un paese del Lazio meridionale, tutti parlano veneto e romagnolo. Sono stati ( de) portati durante il fascismo per bonificare le Paludi Pontine e il tifo è per Paolone Barison, ala sinistra di Vittorio Veneto. Nel bar tanti fumano e bevono ai tavolini. Si riconoscono gli artigiani nati dal turismo estivo: il giornalaio, ma anche fornitore di bombole del gas ( la rete del metano è di là da venire), il droghiere con quel negozio dove negli scaffali c’è di tutto ( dalla schiuma da barba alla caciotta), i contadini da cui si possono comperare uova e latte. L’Italia non gioca bene e si fa male Bulgarelli. Tra i veneti e i romagnoli è sconforto: pare impossibile soffrire con la Corea, eppure è così. Nei bicchieri, vino e brandy non fanno a tempo a depositarsi: finiscono subito. Quando segna di testa quel piccoletto coreano, esplodono Mina in una foto del 1966: in quell’anno viene riconfermata alla conduzione di Studio Uno.