Corriere della Sera - Sette

Umberto Saba

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Trieste, 27 ottobre 1947 Mio caro Alberto, così queste sono le ultime righe che scrivo sulla tua macchina. Mi aveva servito perMediter­ranee, per Storia e Cronistori­a, per i miei articoli sul Corriere, ecc. Speravo che te ne fossi… dimenticat­o. Oggi stesso, al più tardi domani, te la rispedisco. Non so come si fa; ma incaricher­ò Carletto. Grazie ad ogni modo di avermela lasciata per un tempo così lungo. Se avessi soldi te ne avrei spedita una nuova uguale, perché a questa ero affezionat­o, anche perché me l’avevi prestata tu. Un affettuoso abbraccio dal tuo Saba Com’è giusto riceverai la macchina franca di porto.

Milano 30 ottobre 1947 Mio caro Umberto, quella macchina non è più mia, è tua: la macchina con la quale Saba ha scritto Mediterran­ee, Storia e Cronistori­a, gli articoli per il Corriere e scriverà ancora, per gioia sua, degli amici cari e di coloro che in eterno ameranno la poesia, altra Mediterran­ee altra Storia e Cronistori­a altri articoli per il Corriere. Appena mi sarà restituita dal Presidente, ti sarà rispedita: è un mio dono. E se non te ne mando una nuova è perché non sarebbe quella. Non azzardarti – è una minaccia, vedi – a spedirla in porto franco. Non tollererei da te l’offesa. Ti abbraccio, Umberto caro, e voglimi sempre il bene che ti voglio. tuo Alberto Mondadori

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