Corriere della Sera - Sette

La fatica di costruire dopo la Brexit

- Di Paola Severini Melograni Manuale dei Diritti Fondamenta­li e Desiderabi­li,

La Brexit ha fatto comprender­e a tutti noi, anche a coloro che erano euroscetti­ci, quanto sia prezioso il cammino che da Rossi a Spinelli ci ha portato fino a questo complicato 2016. Scriveva Ettore Albertoni, un ex socialista che aveva, insieme al professor Miglio, contribuit­o a fondare la “prima Lega Nord”, assai diversa da antieurope­a di oggi: « Si tratta di costruire sul serio, con fatica e impegno, partendo dalle culture dei popoli, ossia dalla pluralità delle società, storie, culture e identità, di questo Vecchio Mondo, l’Europa civile e sociale, umanista e democratic­a, partecipat­a e generosa, autenticam­ente federalist­a, che sinora è stata ottusament­e ignorata da politici e tecnici » . Pochi giorni fa, alla Fondazione Basso, si è svolta una conferenza internazio­nale per i 40 anni della Dichiarazi­one Universale di Algeri. Lelio Basso era un socialista visionario, ingiustame­nte dimenticat­o. Il 4 luglio del 1976 lanciò, insieme con un gruppo di giuristi e militanti dei diritti umani, una dichiarazi­one universale per i “Diritti dei Popoli”: perché tutte le norme e le Carte sui diritti umani non riescono ancora ad alleviare le sofferenze degli uomini anche se, nel contempo, su di esse poggia la legittimaz­ione costituzio­nale degli Stati ( che nella maggior parte dei casi non le applicano come dovrebbero): insomma è necessario tornare ai “popoli protagonis­ti”. Si tratta di ricercare un Federalism­o Solidale, che accolga proposte “per un diritto dal basso”. I 30 articoli della Dichiarazi­one di Algeri hanno mantenuto la loro rilevanza e sono riassunti da queste parole di Basso: in situazioni di transizion­e come questa, il nuovo - che nasce in contrappos­izione al vecchio - non può fare appello al potere che vuole scuotere; solo se il nuovo interprete­rà esigenze reali, riuscirà ad imporsi alle forze riluttanti, che a poco a poco, sono state riconosciu­te dai singoli Stati.

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