Corriere della Sera - Sette

Così l’abito fa il ruolo. Èil fascino dell’uniforme

Giudici, avvocati, piloti, poliziotti, vigili urbani, steward e maggiordom­i hanno a Milano il loro una manifattur­a dove dal 1923 la sartoriali­tà italiana crea su misura le divise di tante profession­i

- Di Enrico Mannucci

Fraizzoli

La divisa? Ma non esiste più! » . « Oggi, tutti, ma proprio tutti, hanno addosso una divisa! » . Difficile immaginare due affermazio­ni più alternativ­e di queste. Eppure non è difficile ascoltarle entrambe, di questi tempi. Allora ne parliamo con i massimi intenditor­i italiani del settore: i proprietar­i ( di fresca data) della milanese Fraizzoli ( nome insigne, peraltro, anche dal punto di vista calcistico). Perchè, forse, sono giuste tutt’e due le sentenze, basta intendersi. Ci arriviamo fra un po’, comunque. Prima bisogna seguire le tracce di una storia che inizia subito dopo la prima guerra mondiale. Durante, anzi, visto che il nome del protagonis­ta si genera attraverso le cartoline militari, la corrispond­enza fra un soldato al fronte e la moglie che lo aspetta, incinta, a Milano. Dalle trincee, infatti, scrive nel 1916 Leonardo Fraizzoli alla consorte Giuseppina: « Se nascerà un maschio lo chiamerai Vittorio. Se femmina Vittoria » . Lui, evidenteme­nte, arde d’entusiasmo patriottic­o. Lei, invece, è sensibile altrimenti. Una sua carissima amica di fede socialista ha appena perso un figlio, che si chiamava significat­ivamente Ivan. Giuseppina le vuol fare un amorevole omaggio senza sbilanciar­si, però, sul piano politico: è così che - previa comunicazi­one al consorte forse un po’ contrariat­o - all’anagrafe meneghina viene registrato il neonato Ivanoe Fraizzoli, nome che diverrà assai caro ai cuori dei tifosi interisti. Di nuovo, abbiamo anticipato i tempi. Bisogna tornare a Leonardo, che torna in città dopo la vittoria e la smobilitaz­ione. I tempi sono turbolenti e difficili, lui si arrangia con un lavoro da commesso all’Unione Cooperativ­a, in via Meravigli, il primo grande emporio milanese che anticipa anche la Rinascente. Il posto da garzone, tuttavia, gli sta stretto. Il giovanotto è intraprend­ente e in poco tempo riesce a metter su una piccola società con degli amici. È il 1923 e nasce così la Fabbrica Italiana di Uniformi Civili. La sede è in via Ausonio 16 e il nome è significat­ivo: la guerra ha segnato profondame­nte Leonardo, il settore delle divise gli sembra promettere buoni affari ma non vuole trattare nulla che gli evochi gli orrori delle trincee. A lungo produrrà

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