Siena, vertigine tra antico e contemporaneo
Piaceri&Saperi / Il Palio attrae sempre, ma la mostra di Francesco Clemente e della collezione Agiverona danno un nuovo volto alla città
nea, con due situazioni di rilievo: la mostra di Francesco Clemente e poi quella della collezione Agiverona di Giorgio e Anna Fasol. Per Clemente: « Siena è una vertigine dell’anima, alla quale non c’è fondo. E a me è sempre piaciuto precipitare. E poi qui respiro la fragranza dello spirito. Nel Palio c’è sicuramente una chiave esoterica inesplorata, che mi attrae » . La mostra di Clemente va vista attraverso i poli di due lavori. Il primo è l’albero della vita e il secondo è la ruota, anzi un rosone pagano in cui c’è un mondo di erotismo, un baccanale. Dentro l’albero, invece, una danza matissiana. « Ma vuole interpretare poi anche il segno grafico della greca, motivo architettonico che si ritrova anche in questa città. Entrambe le opere si riferiscono alla dottrina orientale che indica come tutte le nostre azioni sono vuote di esistenza propria, facendo parte di una fitta rete che ci accomuna tutti » , dice l’artista che qui per la prima volta presenta anche suoi dipinti di fiori esageratamente grandi. Sono quasi un ipertesto? « Ho proceduto con una tessitura molto astratta che, man mano, lo è diventata sempre meno, parecchi lavori li eseguo in un giorno, mentre questi li ho dipinti nell’arco di cinque anni. Non trovavo una soluzione, non si ancoravano » . Fino al 2/ 10. Le opere della collezione Agiverona ( creata in quarant’anni di passione, con lavori di artisti – oggi di