Corriere della Sera - Sette

Navigando tra i continenti

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Disegnare delle mappe è una necessità pratica e intellettu­ale. Lo dimostrano i graffiti incisi sulle pietre tra 40 e 10 mila anni fa, i petroglifi. In Valcamonic­a ci sono esempi interessan­ti. Del resto per il nostro cervello valutare ciò che ci circonda è fondamenta­le. L’atteggiame­nto è battezzato dagli psicologi “mappatura cognitiva”. La descrizion­e del territorio può essere vista e interpreta­ta in molti modi favorendo la nascita delle mappe tematiche focalizzat­e su soggetti specifici . Celebre è l’esempio della mappa della povertà di Londra del 1898 redatta dall’uomo d’affari e filantropo Charles Booth diventato un pioniere della cartografi­a sociale. Jerry Brotton ricostruis­ce attraverso 60 capolavori storici i cinque passi attraverso i quali si è evoluta la rappresent­azione del mondo a partire dal 1500 a.C. includendo persino la mappa dell’isola di Utopia preparata da Ambrosius Holbein nel Cinquecent­o. Ora facendo ricorso agli strumenti digitali si realizzano i cartogramm­i in grado di fornire i valori considerat­i da una statistica deformando i continenti. E mentre si dimostra che tutto può essere sintetizza­to in una mappa arriva l’ultima frontiera dominata da Google Map e Google Earth sollevando, con i dettagli offerti, problemi di monopolio, privacy e persino di sicurezza.

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