Corriere della Sera - Sette

Crimini di guerra? Riapriamo i casi

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Anche in Salvador potranno finalmente essere giudicati i crimini della guerra civile degli anni Ottanta. Il piccolo Paese centroamer­icano è l’ultimo ad aver deciso l’abolizione delle leggi di amnistia in vigore da anni, grazie alla pressione internazio­nale e dei movimenti per i diritti umani. Promulgata nel 1993, subito dopo la fine di dodici anni di guerra civile, la sanatoria ha impedito finora indagini e processi su un’era tragica per il Paese, dove ci furono 85.000 morti e 8.000 desapareci­dos. In teoria le indagini dovrebbero riguardare i due fronti della guerra, il regime militare al potere all’epoca e il movimento guerriglie­ro che vi si opponeva, il fronte Farabundo Martì. Non a caso l’attuale presidente Salvador Sanchez Ceren, che in gioventù fu uno dei leader della guerriglia, si è detto contrario all’eliminazio­ne dell’amnistia: «La decisione della Corte Suprema non considera l’impatto che potrà avere sul fragile tessuto sociale del Paese». Il caso mondialmen­te famoso sul quale si potrà tornare ad indagare è quello dell’omicidio dell’arcivescov­o Oscar Romero, nel 1980, il cui processo di canonizzaz­ione è stato avviato di recente da papa Francesco.

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