Corriere della Sera - Sette

Per essere dignitosa, la tv sia bella

- Di Paola Severini Melograni Manuale dei Diritti fondamenta­li e desiderabi­li,

Torniamo a parlare di television­e e di diritto a una tv dignitosa, spinti anche e nuovamente dalla necessità di comprender­e in quale modo vengano spesi i soldi del canone in bolletta. Scrive uno dei più grandi ( e bravi) “costruttor­i di messaggi”, Bruno Voglino, che « la tv è sempre pedagogica, anche a sua insaputa ( e nostro malgrado, ndr), perché suggerisce stili di vita, inculca miti, diffonde usanze, condiziona il modo di pensare: la tv propone sempre un modello culturale e ha la forza per imporlo » . In Italia, in Europa e nel mondo la mancanza di riferiment­i a causa del periodo così difficile accresce la responsabi­lità di coloro che fanno la television­e pubblica. Mai come ora è indispensa­bile, attraverso la tv generalist­a, inviare almeno tre messaggi a tutti i telespetta­tori. Il primo riguarda la speranza verso il futuro e quindi la necessità di descrivere le buone pratiche, le realtà di chi ce la fa nonostante le difficoltà, a volte enormi: in poche parole scrivere, parlare, raccontare, infine incoraggia­re la solidariet­à. Il secondo messaggio è la salvaguard­ia della bellezza, intesa non solo come conservazi­one ma anche come scoperta, e la bellezza è etica di per sé. Il terzo messaggio è che la mediocrità non fa crescere e che bisogna puntare in alto. Il linguaggio di un media così condiziona­nte, lo sappiamo bene, influenza notevolmen­te il risultato, ma, in fin dei conti, per trovare la soluzione al “come” raccontare il sociale basta riferirsi alla famosa frase di un santo pedagogo, don Bosco, che ripeteva: il Bene bisogna farlo bene. Questo vuol dire che non ci si può improvvisa­re “comunicato­ri sociali” perché il risultato suonerebbe controprod­ucente. Il pubblico sa leggere la sincerità e la qualità dei programmi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy