De Crescenzo,
Caro Luciano, sono appena tornato dalla visita di un poetico e suggestivo museo del calcolo e della matematica a Pennabilli, nell’entroterra di Rimini. Durante la visita mi è affiorato il bel ricordo che tu, laureato in Ingegneria elettronica, nella Storia della filosofia greca, dedichi a un tuo docente di matematica. « Certo, era Renato Caccioppoli, sicuramente il mio spirito guida. Era il mio professore di Analisi e Calcolo all’università di Napoli. Oltre a essere un matematico, era anche un affascinante conversatore. Ricordo ancora i suoi comizi, erano la massima espressione del suo animo ribelle » .
Ribelle e ricordato più per le bizzarrie della sua vita che non per i risultati del suo lavoro…
« Renato era un uomo raffinato, ma a modo suo. Indossava spesso abiti scuri, sempre un po’ sgualciti e sporchi di gesso. Non era raro incontrarlo in strada negli orari più improbabili. Una notte lo arrestarono per accattonaggio: fermato dalla polizia per un controllo a piazza Garibaldi, vicino alla stazione ferroviaria, zona frequentata da persone al limite della legalità, quando asserì ( non avendo documenti con sé) di essere docente all’università, gli agenti non gli credettero e lo arrestarono. L’indomani telefonarono all’ateneo per ricevere conferma di quanto il sospetto aveva affermato. Rispose uno dei suoi colleghi e alla In alto, Luciano De Crescenzo. Qui sopra, Renato Caccioppoli (1904-1959): era figlio di Giuseppe, noto chirurgo napoletano, e della sua seconda moglie, Sofia Bakunina, figlia del rivoluzionario russo Michail Bakunin. Ogni anno, l’Italia investe per la sindrome dello spettro autistico 2,5 miliardi di euro. Il doppio degli Stati Uniti ma con risultati di molto inferiori. A sentirsi abbandonate dalle istituzioni sono le famiglie che invocano informazioni, ma anche conferme o smentite sulle strampalate teorie del web. L’ultima in ordine di tempo, quella dell’app “Pokemon Go” che spingerebbe i più giovani a lasciare il guscio di casa per partecipare alla “caccia” dei pupazzi virtuali, e vivere di più gli spazi all’aperto. È questa la fotografia emersa durante la presentazione a Roma dei primi mesi di attività del Telefono Blu ( 800031819), attivato