Genetica, dalla preistoria ai giorni nostri
Piaceri&Saperi / Le teorie di Mendel, l’elica del Dna di Suor Miriam, le dita flessibili di Paganini, la virilità di Yeats. Il bello delle scoperte
Secondo il Ku Klux Klan, che ne ebbe notizia dal New York Times, era « un atto abominevole agli occhi del Signore » . Anche gli amici degli animali non vedevano la cosa di buon occhio; idem tutte le persone con la testa sul collo. A Stalin, che non era frenato da pregiudizi borghesi, sembrava invece perfettamente naturale che Il’ja Ivanovic ˇ Ivanov – un biologo russo diventato marxista- leninista per farsi finanziare « esperimenti da far drizzare i capelli » – tentasse d’accoppiare uomini e primati allo scopo di creare, a maggior gloria delle repubbliche sovietiche, uno « scimpanzuomo » . Era la preistoria della genetica, del Dna si sapeva niente, e Ivanov non riuscì a creare l’homo sovieticus perfetto ( « sì, padrone » , fronte bassa, una terza narice) che sarebbe piaciuto a Stalin. Ma ancora negli anni Venti, ben prima che il « Dna ricombinante » creasse le moderne fate morgane transgenetiche che indignano gli analfabetismi populisti ma sfamano intere nazioni, questo Dottor Moreau bolscevico creò molte chimere: « muccantilopi » , leontigri, asini- zebra; e lo stesso fecero, negli stessi anni, altri cultori dell’azzardo genetico in giro per il mondo, anche in paesi più civili. È uno dei racconti curiosi e terribili che narra Sean Kean in un grande libro, Il pollice del violinista, una storia della genetica scritta con divertimento e vasta scienza. Storia dei genetisti che con le loro ricerche, visioni e scoperte hanno svelato ( o iniziato a svelare) gli arcani della materia vivente e aperto nuove frontiere non solo alla biologia e alla medicina ma anche alla filosofia e persino alla politica, Il pollice del violinista è la storia bellissima e avventurosa del Dna umano e delle IL POLLICE DEL VIOLINISTA di Sam Kean Adelphi 2016, pp. 464, 30 euro, eBook 11,99 euro I GENI DEL GENIO. LA DOPPIA ELICA, LE RAGAZZE E UN FISICO DI NOME GAMOW di James D. Watson Garzanti 2003, pp. 307, 32 euro
XL’ORIGINE DELLA VITA di Francis Crick Garzanti 1983, pp. 168, s.i.p.
XLE DUE SCIENZE. IL «CASO LYSENKO» IN ITALIA di Francesco Cassata Bollati Boringhieri 2008, pp. 291, 28 euro sue peripezie attraverso le ere del mondo. Non sono le specie, infatti, nemmeno quelle dominanti, le prime donne dello show della vita naturale su questo pianeta, ma il Dna; non l’hardware biologico ma il software, le istruzioni genetiche, con le sue eleganze e le sue astuzie ma anche con i suoi bug, con i suoi taglia- eincolla troppo affrettati, con i suoi rammendi e le sue cicatrici. Il pollice del violinista è la storia del frate agostiniano Gregor Mendel, che spiegò ai posteri ( i contemporanei lo ignorarono) il mistero dell’ereditarietà sgranando piselli in un remoto monastero cecoslovacco, ed è anche la storia della guerra accademica tra darwinisti e mendeliani, tra fautori dell’evoluzione lenta e tifosi delle mutazioni brusche, per salti improvvisi. È la storia di Suor Miriam, monaca domenicana, nata Miriam Stimson, che negli anni Trenta, portando avanti la tradizione dei genetisti da monastero, preparò la strada alla scoperta della doppia elica da parte di James Watson e Francis Crick; e naturalmente è anche la storia dell’anomalia genetica che regalò « dita straordinariamente flessibili » a Niccolò Paganini, il violinista settecentesco accusato d’avere venduto l’anima al demonio. È infine la storia, per chiuderla con un frizzo, del biologo francese d’origine russa Serge Voronoff, esaltato dai giornali di mezzo mondo perché « stava compiendo una serie di esperimenti sensazionali e apparentemente di successo con i quali ristabiliva la virilità di uomini anziani grazie al trapianto di ghiandole e testicoli di scimmie. ( Si era diffusa la voce che il poeta irlandese W. B. Yeats si fosse sottoposto al trattamento. Non era così, ma il fatto che molti considerassero la cosa verosimile la dice lunga su Yeats) » .