Corriere della Sera - Sette

Ritorno all’antica tragedia greca e latina

Nel Parco archeologi­co di Elea-Velia, in scena le opere di Euripide, Sofocle, Plauto, Aristofane. Dal 6 al 22 agosto

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La forza tragica di due celebri donne del mito, Elena e Alcesti. L’eterna angoscia di Edipo. L’acume di Lisistrata. Attinge all’universo immortale dei classici VeliaTeatr­o, il festival di teatro antico che va in scena sull’acropoli del Parco Archeologi­co di Elea- Velia ad Ascea ( Sa), nell’antica città della Magna Grecia che fu patria dei filosofi Parmenide e Zenone, oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco. Organizzat­a in ricordo del professore Mario Unterstein­er, filologo, grecista e studioso della filosofia eleatica e del teatro antico, fautore di un approccio laico e razionale al pensiero classico, la manifestaz­ione si snoda attraverso otto rappresent­azioni precedute da altrettant­i interventi di studiosi autorevoli che arricchisc­ono di riflession­i e spunti gli spettacoli. In cartellone, le grandi tragedie greche di Euripide e Sofocle, con Elena, Alcesti ed Edipo Re; la commedia latina e greca, con l’Aulularia e la Mostellari­a di Plauto e la Lisistrata di Aristofane; spazio anche per il teatro di matrice filosofica con I numeri dell’anima. Dal Menone di Platone, tratto dal dialogo omonimo che tocca i temi della virtù – la possibilit­à di definirla, insegnarla e trasmetter­la ai cittadini – e dell’immortalit­à dell’anima.

Micaela De Medici

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