Corriere della Sera - Sette

Fuga dal carcere a 5 stelle

/ La cella superlusso non basta: il bandito progettava l’evasione. Ora è in isolamento

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Come ai tempi di Pablo Escobar, e come nelle numerose fiction sul re dei narcos, il brasiliano Jarvis Chimenes Pavão aveva trasformat­o la sua reclusione in un soggiorno a cinque stelle. È quello che la polizia del Paraguay si è trovata davanti ai propri occhi quando è andata a scoprire la cella del bandito, nella prigione di Tacumbù, alla periferia della capitale Asuncion. Pavão viveva in un comodo appartamen­to di tre stanze, con bagno, aria condiziona­ta, una sala riunioni, una biblioteca, la cucina e un enorme televisore al plasma. Nella collezione di dvd, naturalmen­te, anche la serie Narcos di Netflix, sulla vita di Escobar. I vicini di Pavão hanno raccontato che il brasiliano affittava ad altri detenuti una stanza del suo appartamen­to, alla modica cifra di 600 dollari a settimana. «Era amato a Tacumbù», hanno dichiarato i suoi avvocati. «Aiutava i reclusi senza mezzi economici e ospitava persone altrimenti costrette a dormire per terra, viste le condizioni di quel carcere». Nonostante la vita agiata, Pavão si stava preparando ad evadere, perché la pena a sette anni alla quale era stato condannato in Paraguay sta per scadere e una richiesta di estradizio­ne del Brasile è stata accettata dalle autorità locali. Secondo il piano, il bandito sarebbe scappato attraverso un varco nel muro del carcere, provocato da una esplosione. Adesso, in attesa di essere restituito al suo Paese di origine, Pavão è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza, sempre in Paraguay.

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