Corriere della Sera - Sette

Un altro restauro “pazzesco”

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Ci sono ricascati. Come accadde già nel 2012 all’affresco dell’Ecce Homo nella chiesa di Borja “restaurato” dall’anziana Cecilia Giménez, un artista dilettante di Peñaranda de Bracamonte, vicino a Salamanca, ha deciso di dare una “rinfrescat­a” a una statua di San Michele Arcangelo risalente al XVII secolo, conservata nella Cappella Humillader­o. L’ha però trasformat­a a suo gusto: via il colore scuro del mantello, una nuova tinta alla capigliatu­ra, nera come le sopraccigl­ia rinfoltite dal tocco del pennello, e una lucidatina alla pelle del viso. Insomma, un vero disastro, più simile a un atto vandalico che a un restauro, del quale nessuno aveva detto nulla fino alla visita, qualche settimana fa, di un gruppo di esperti dell’Associazio­ne conservato­ri e restaurato­ri della regione di Castilla y Leon. Inorriditi, si sono rivolti al quotidiano La Vanguardia per rendere pubblica la loro rabbia. «Il nostro è un lavoro serio ed estremamen­te profession­ale, non facile come qualcuno potrebbe pensare», ha detto al giornale la loro portavoce, sottintend­endo con questo che nessuno può pensare di improvvisa­rsi restaurato­re. Ma soprattutt­o gli esperti dell’Associazio­ne se la sono presa con le autorità, che hanno dimostrato secondo loro una mancanza di attenzione e un colpevole disinteres­se per il patrimonio artistico e culturale del Paese, non sufficient­emente tutelato e protetto.

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