Cento anni,
Quando sarà tagliato il bosco piantato oggi per produrre la loro carta
Il 2114 comincerà di lunedì. Altro di cui essere certi, su quell’anno così lontano, non c’è. Quale equilibrio si sarà imposto tra la civiltà dell’uomo, cambiamenti climatici e l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, è un mistero. E di quelli che lasciano inquieti. Contro il buio dell’incertezza è partito un lampo a lunga gittata: è il progetto di un’artista scozzese Katie Paterson, “Future Library”. Ogni anno a cominciare dal 2014 e per i cent’anni ( si spera) successivi, grandi scrittori, filosofi, pensatori di tutto il mondo, – i primi due sono stati Margaret Atwood e David Mitchell – consegneranno un manoscritto che sarà letto soltanto nel 2114, quan- do i tremila abeti appositamente piantati alla periferia di Oslo saranno tagliati, e con la carta ricavata si stamperanno i cento libri. Queste speranzose astronavi di parole, dopo una semplice cerimonia di consegna nel cuore della foresta di Nordmarka, a nord di Oslo, saranno collocate al quinto piano della biblioteca pubblica “Deichmanske”, che fa parte di un immenso piano di riqualificazione urbana della capitale chiamato “Bjørvika Utvikling”, e i cui responsabili hanno incaricato Katie Paterson di immaginare un progetto che sfidi il tempo. I primi partecipanti sono stati toccati dall’emozione di una scommessa così fiduciosa rispetto al presente e al destino dell’umani- tà. Al momento della consegna del suo “libro”, Margaret Atwood ha detto « C’è un che di magico nell’esperienza. È come La Bella Addormentata. I testi sonnecchieranno per un secolo, e poi si sveglieranno » .
Frammenti del presente nel futuro. Le domande implicite sono tante: ci sarà qualche essere umano, quando sarà arrivato il momento di disigillare i pacchetti? E se sì, leggere sarà ancora un’attività praticata? Quali parole avranno perduto il loro significato? Margaret Atwood va oltre: « Esisterà ancora qualcosa chiamata “Norvegia”? E una “foresta”? Katie Paterson è abituata a interpellare di-