Corriere della Sera - Sette

Le Ong che non vanno mai in vacanza

/ È il caso di Gvc e Oxfam, attive nel Sud Sudan

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Sempre in prima linea, anche d’estate. Sono le Ong italiane che si trovano a fronteggia­re le peggiori crisi umanitarie in corso, con l’obiettivo di portare soccorso a quanti vivono sulla propria pelle le emergenze più drammatich­e. Sono le voci degli operatori umanitari di Gvc e Oxfam – Ong del network Agire ( agire. it) – a fornirci le testimonia­nze dirette da alcune “zone calde” del nostro pianeta. A partire dal Sud Sudan, dilaniato da povertà e malattie, ripiombato in una guerra aperta tra fazioni armate per la conquista del potere, dove 4,3 milioni di individui hanno urgente bisogno di aiuti e dove le Ong, sotto strettissi­me misure di sicurezza, continuano le attività umanitarie. Racconta Zlatko Gegic, Oxfam country direc- tor in Sud Sudan: « Il popolo sta subendo ancora una volta il peso di questa violenza. Centinaia di persone uccise e migliaia di altre costrette a lasciare le proprie case con nient’altro che i vestiti che avevano indosso, in cerca di un rifugio improvvisa­to » . Anche in Europa è in corso una crisi umanitaria senza precedenti, dovuta a un ininterrot­to flusso migratorio di profughi e alla minor disponibil­ità degli Stati a rispondere ai loro bisogni. Nei campi di Kavala e Drama, nel nord est della Grecia, quasi 600 persone, il 98% delle quali fuggite dalla Siria, affrontano l’estate vivendo in tende sotto il sole, senza servizi di prima assistenza; l’Ong Gvc assicura kit per l’igiene personale e ambientale, e prepara un intervento di integrazio­ne. Margherita Romanelli, responsabi­le Gvc in Grecia, afferma: « Qui si vive al di sotto di ogni soglia di dignità umana. Stiamo lavorando insieme alla popolazion­e greca per creare coesione sociale tra rifugiati e cittadini, perché solo così si può costruire l’accoglienz­a senza conflittua­lità, in una società già molto provata dalla crisi economica » .

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