Rai, l’eterno ritorno dell’uguale
Ben vengano Santoro, Minoli & C. Ma il compito del Servizio pubblico non è solo quello di lisciare il pelo allo spettatore più anziano
La televisione del futuro, la Rai in particolare, è vagamente gerontofila. I “nuovi volti” devono aver superato i sessanta, o giù di lì, altrimenti niente video. Passi per il ritorno di Pippo Baudo alla direzione artistica di Domenica in ( in omaggio alla sua professionalità), ma è appena stato annunciato il ritorno di Michele Santoro che affiancherà Bianca Berlinguer alla conduzione di una striscia quotidiana. Se ai due aggiungiamo Lucia Annunziata sembra di essere tornati ai tempi di TeleKabul. Già, Santoro. Per il consigliere di amministrazione Rai Franco Siddi, che ha votato le nomine proposte dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, il ritorno di Santoro in Rai rappresenta uno degli snodi del cambiamento della Tv pubblica: « Nel 2010, da segretario della Federazione Nazionale della Stampa, assicurai con altri totale appoggio all’operazione web Raiperunanotte di Santoro. Oggi Michele torna in Rai, e non sarà un passaggio qualsiasi » . Le condizioni ci sono tutte. Siamo a posto, se lo ha detto Siddi. La prossima stagione di Raiuno sarà imperniata su un grande revival, uno show che avrà per protagoniste Heather Parisi e Lorella Cuccarini, per non parlare di Giancarlo Magalli, Federica Sciarelli e Carlo Conti. La Rai guarda al futuro riproponendo Rischiatutto, la continuazione di Don Matteo e di Montalbano. Ma anche le altre reti non scherzano: Mediaset punta tutto sull’usato sicuro, da Maria De Filippi a Gerry Scotti, La 7 annuncia il ritorno di Giovanni Minoli, il pensionato di lusso della Rai. « L’ultimo dei dinosauri » , come lo ha definito Mattia Feltri. Su Canale 5 è annunciato il Grande Fratello Vip, per cui sono in lizza Valeria Marini, Pamela Prati e pure Sabrina Salerno. Il trionfo delle cougar.
IL PRETE ZOPPO. È così: la tv generalista funziona quando volge il suo sguardo all’indietro, quando le sue principali offerte vengono vissute come vere e proprie cerimonie sociali, dove non sfigura il prete zoppo ( le fragilità estetiche e linguistiche sono assorbire dalla liturgia della visione e la ripetitività diventa un punto di forza). Michele Santoro condurrà una striscia quotidiana insieme con Bianca Berlinguer. Ben vengano dunque questi eterni ritorni, nella speranza però che non costituiscano un alibi. Perché il compito del Servizio pubblico non è solo quello di lisciare il pelo allo spettatore più anziano; questa incombenza spetta se mai alla tv commerciale. Alla Rai si chiede qualcosa di diverso da un secondo polo di omologazione; si chiede di avere “una cifra” che caratterizzi immediatamente i suoi programmi; si chiede di essere all’altezza delle nuove tecnologie e di un’offerta multipiattaforma. La tv che ci aspetta è ancora una tv saldamente in mano agli agenti Beppe Caschetto e Lucio Presta. Contrariamente a quanto sosteneva Paul Valéry, la tv generalista sancisce una volta per sempre che il nostro futuro è sempre quello di una volta.