Cosce, cicciottelle e ciambelle coi buchi
La questione della monnezza ucciderebbe anche i cavalli ma per ora, nonostante tutta la sua puzza in senso lato, sembra non travolgere la sindaca romana Virginia Raggi che arringa in Comune con piglio sconosciuto - ma che ricorda da vicino i meccanismi di difesa della politica più usurata, con frasi tipo “è tutta colpa di chi è venuto prima di noi” - per difendere la chiacchierata assessora all’Ambiente Paola Muraro dall’accusa di conflitto di interesse. E i sondaggi per ora le darebbero ragione: almeno, a leggere i dati della ricerca di Rai3 Agorà Estate, gli elettori Cinque Stelle fanno muro intorno alla loro sindaca di punta e si stringono compatti a lei, mentre anche gli altri elettori al 47 per cento si dichiarano attendisti seguendo il mantra: « Lasciamola lavorare! » . All’inizio, d’altra parte, era successo anche con i fan del suo predecessore Ignazio Marino e anche per lui c’era stato il “stringiamoci a coorte”: per ora dunque la sindaca è rimandata a settembre, poi si vedrà. E ora una domandona: va bene che la satira è sempre la satira. Ma perché sarebbe lecito ironizzare sulle cosce di Maria Elena Boschi ( come da vignetta del Fatto) e proibito dare delle cicciottelle ad atlete un po’ robuste alle Olimpiadi ( come da titolo del Qn)? Non sarebbe meglio ammettere che non tutte le ciambelle riescono con il buco, e che non tutte le vignette vengono bene?