Coworking e Co-Oching
Ci pensavo l’altra sera, mentre gustavo con altri commensali una nutriente e saporitissima insalata di cereali biovegechissàchealtro (le spaghettate sono andate in pensione, meglio i gruppi whatsapp segreti per andare a ingurgitare un kebab non appena congedatici dal padrone di casa). Pensavo che una volta, neanche troppe ere or sono, questi convivi erano zeppi di uomini intenti a discutere di pastorizia, bricolage, sesso, montaggio di mobili Ikea, questioni più o meno incresciose riguardo gli abbonamenti in palestra o l’affitto del campo di calcetto, battute sagaci e infami sulle rispettive suocere. E poi, nei consessi più eruditi, citazioni di Marx e Che Guevara. Adesso basta alzare gli occhi dal proprio triste piattino di materiale riciclato da una cooperativa sociale per notare che il panorama è cambiato: noi donne siamo circondate da subumani che discettano di startup, business canvas, costosi calzini fatti a mano, app per prenotare corsi di cucina vegana con un clic, spazi di comunità, networking. Il guru dei guru non è più Emiliano Zapata, ma un docente di un’università californiana che ha scritto il trentesimo libercolo sugli spazi di coworking. «Scusa amore, che ne diresti di salutare e andare a casa?». «Amore ti prego, sto facendo rete con un altro freelance startupper! Sto creando legami di comunità!». «Amore perché non coinvolgere anche gli altri nella nostra vacanza in Sardegna?». «Non lo so amore, dobbiamo prima analizzare la complessità e dare risposte strutturate a nuove questioni sociali». Che tu rimpiangi i tempi in cui il problema era capire quanti giorni di stop avesse ricevuto Buffon, e invece prendi coscienza del fatto che senza una partita Iva e un manuale di sharing economy nella borsa ormai non sei nessuno e, soprattutto, nessuno ti si filerà mai. Ne usciremo presto o siamo destinate a rimpiangere a vita la maglia bisunta e il rutto libero? Si può attrarre l’altro sesso pur senza aver mai letto un report sui bitcoin in Islanda?
- Lavoratrice anonima del terziario
Sì. Anzi. Tra l’altro anni fa l’Islanda ha fatto default. Ma questi Hipster Bros stanno diventando un problema, per voi ragazze, lo capisco.
Terapia consigliata Mandarli a fare la calza. A mano. Non farlo, per il momento, è una battuta. A me verrebbe da discutere di molte cose con loro. Se viviamo in tempi di sharing economy o gig economy, se è meglio innervosirsi negli spazi di coworking o deprimersi lavorando a casa, se è peggiore l’impronta ambientale dell’allevamento dei tacchini a terra o della coltivazione della quinoa. Ma se lo facessi, avendo vent’anni di meno, ovvio, verrei trovata interessante o metterei questi Hipster Bros in fuga? Insomma: non trovo scandaloso che gli argomenti di conversazione cambino coi tempi. Vorrei capire se le donne possono discuterne come pari grado, o fare ancora solo co- oching. Credo, spero, di no.