Sindacalista alla riscossa
In America i sindacati sono in crisi da anni, in qualche caso sono ridotti al lumicino, ma per qualche sindacalista brillante il futuro è ancora promettente. È il caso di Lee Saunders, capo dell’American Federation of State, County and Municipal Employees, i dipendenti pubblici di Stati, contee e comuni. A Filadelfia è stato un protagonista dietro le quinte della convention democratica non solo appoggiando Hillary Clinton, ma riuscendo a smussare l’ostilità dei delegati di Bernie Sanders nei confronti della ex first lady. Suo il compromesso sulla parte relativa al “free trade” e i trattati commerciali contenuti nella piattaforma economica del partito. Efficace alleato della Clinton fin dalle primarie dell’Iowa, Saunders ha, però, anche promosso una “superPAC” (sono strutture politiche fiancheggiatrici delle campagne elettorali) che ha raccolto decine di milioni di dollari da spendere a sostegno dell’elezione dei candidati più progressisti al Congresso. È la stessa abilità diplomatica con la quale Saunders ha reagito agli attacchi dei governatori repubblicani (come quello del Wisconsin, Scott Walker) che rischiavano di far fare ai sindacati del pubblico impiego la stessa fine di quelli del settore privato scesi in 40 anni dal rappresentare un quarto dei lavoratori all’attuale, misero, 7 per cento.