Sulle montagne il ricordo della Grande Guerra
Piaceri&Saperi / Da Fortezza sopra Brunico fino agli avamposti militari del Trentino una mostra diffusa ci conduce nella storia
La Grande Guerra ha lasciato in eredità decine di forti disseminati fra Trentino e Alto Adige. Ciò che un tempo era un avamposto militare austro- ungarico, ora è stato trasformato in avamposto culturale, quasi fosse strumento necessario a contenere il rigurgito del risorgere delle frontiere, linee di demarcazione e respingimento umano. I cimeli, le installazioni fotografiche, video e sonore ci riportano a quei giorni cruciali per l’Europa, ma ora anche l’arte contemporanea gioca un ruolo in questo contesto. Cominciando il nostro peregrinare dal “fronte” più a nord, ossia dall’Alto Adige, sopra Brunico, ci ritroviamo a Fortezza, un sito imponente, dove i muri restaurati conservano al contempo le tracce d’uso. In questa fortificazione è ospitata la mostra Academiae, Youth Art Biennale ( progetto di Art in the Alps Verein), che si presenta sotto la veste di laboratorio di ricerca in cui risaltano gli emergenti. Quelli scelti fra 11 Accademie di Belle Arti europee e selezionati all’interno delle classi in cui insegnano professori che sono anche artisti famosi come Olaf Nicolai, Gianni Caravaggio, Mario Airò, Jiri Kovanda e altri ancora. L’influenza dei maestri è sotto traccia, ma si vede bene come questi allievi stiano già percorrendo coordinate diverse, e sono nomi che si spera di veder crescere sulla scena internazionale. Come Robert Keil ( da Monaco di Baviera) che mischia magneti e paglia nelle sue sculture, Sabine Leclercq ( da Lione) che stravolge un materasso fino a renderlo scultura, Théo Massoulier che produce un video in cui anemoni di mare compiono una danza ipnotica. Marianna Pagliero dell’Accademia di Torino reinterpreta la natura morta isolando frutti su lastre di marmo che ne ricalcano la buccia ( fino al 30/ 10). Nel Circuito dei Forti in Trentino, otto di essi sono