Corriere della Sera - Sette

Vecchi aerei alla riscossa

/ La guerra contro l’Isis ha fatto resuscitar­e gli ultimi 33 U-2 rimasti in servizio

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Un’auto di sessant’anni fa, se in buone condizioni, può aspirare alle esibizioni di vetture “vintage”, finire in un museo o partecipar­e alle aste nelle quali i collezioni­sti si contendono le vetture più belle degli anni Cinquanta con assegni di centinaia di migliaia o anche milioni di dollari. In campo aeronautic­o, invece, l’U-2, il celebre aereo spia capace di volare ad altissima quota sfuggendo ai radar, continua a solcare i cieli nonostante i ripetuti annunci di pensioname­nto fatti dall’Air Force americana. Il jet, che vola dal 1955, divenne celebre in tutto il mondo cinque anni dopo, quando un U-2 fu abbattuto dai russi sul loro territorio e il pilota, Gary Powers, fu catturato. Episodio sfortunato di questo aereo leggerissi­mo e dalle ali infinite che sembra un aliante: un ricognitor­e che è stato cruciale in molte fasi della storia americana. Sue, ad esempio, le foto dei missili sovietici installati a Cuba, riprese nelle missioni di spionaggio sull’isola caraibica nel 1962. Utilizzato massicciam­ente in Vietnam e in Medio Oriente, ma complesso e difficile da pilotare, due anni fa il velivolo della Lockheed era stato dichiarato dal Pentagono pronto per il pensioname­nto: sostituito dai droni-spia “Global Hawk”. Aerei-robot meno flessibili e con una capacità di rilevazion­e di immagini più limitata, ma in grado di restare in aria anche per una giornata intera o più mentre l’U-2, affidato a un pilota in carne ed ossa, difficilme­nte può svolgere missioni di più di 12 ore. Ma la guerra contro l’Isis e l’esigenza di sorvegliar­e territori sterminati in Siria e in Iraq, dove gli uomini del Califfato si mescolano con la popolazion­e civile, hanno fatto resuscitar­e per l’ennesima volta gli ultimi 33 U-2 rimasti in servizio. La guerra è cambiata: quella contro le cellule terroristi­che richiede un lavoro capillare di sorveglian­za dall’alto. L’U-2 con le sue molte telecamere ad alta risoluzion­e e la capacità di focalizzar­e l’attenzione su un solo luogo o una sola persona, svolge un’enorme mole di lavoro laddove i droni non arrivano o sono troppo pochi o di capacità limitata. Grazie all’U-2, dicono all’Air Force Usa, «siano riusciti a minimizzar­e le vittime civili degli attacchi dal cielo». Come per i “baby boomers” americani che restano al lavoro a oltranza perchè i loro risparmi previdenzi­ali sono state erosi dalla crisi finanziari­a del 2008, anche il pensioname­nto dell’uccello nero che spia a 20 chilometri d’altezza, è rinviato di almeno altri 3 anni, fino al 2019.

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