Corriere della Sera - Sette

Amatrice e la Capalbio radical chic

/ La sofferenza di chi ha vissuto il terremoto rende ancora più paradossal­e il fastidio della Sinistra al caviale per i 50 migranti

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Le tragiche vicende del terremoto di Amatrice hanno reso ancora più grottesche le storie che sono state imbastite attorno ai 50 immigrati destinati a Capalbio, storico borgo medievale nel cuore della Maremma, da molto tempo meta delle vacanze di intellettu­ali ed esponenti della sinistra. Qualcuno sostiene che la storia dei radical chic contrari ai migranti è solo una montatura estiva. Eppure, a sfogliarli ora, i giornali traboccano di dichiarazi­oni, di interviste, di analisi sul caso. Ed è anche vero, come ha rilevato l’ex ministro Martelli, frequentat­ore di queste spiagge, che la “sinistra al caviale” è cascata mani e piedi nella trappola, « cadendo nel tranello con tutte le scarpe » e rivelando una certa sua vacuità. Il primo a dire no ai migranti è stato sul Corriere della Sera Nicola Caracciolo, nobile e ambientali­sta, nonché “principe di Capalbio”: « Bisogna essere prudenti, comprender­e i problemi del territorio e capire che ci sono territori un po’ speciali. Già dai tempi delle battaglie contro il nucleare, Capalbio ha sempre combat- tuto per la sostenibil­ità e soprattutt­o ha cercato di capire e valutare certe scelte. Non è un problema di accoglienz­a, ma di buonsenso » . Poi ci ha pensato il sindaco Luigi Bellumori, eletto con una lista civica ma di area Pd, che ha definito l’arrivo dei profughi « una catastrofe lesiva dell’appeal di Capalbio » . Poi è intervenut­o lo scrittore Alberto Asor Rosa ( quello di Scrittori e popolo) che ha dichiarato che li « aspetterà con assoluta serenità » , auspicando però un numero « sopportabi­le » e infine Chicco Testa: « Sì all’arrivo dei 50 migranti in paese se lavorano, no alla loro presenza se devono stare a bighellona­re tutto il giorno » . Testa in gioventù è stato militante del Pci e del Pds, è diventato presidente di Legambient­e. In seguito, ha abbandonat­o l’ambiente e ha assunto la carica di Presidente dell’Enel, ma anche amministra­tore delegato della banca d’affari Rothschild e di altri enti. Insomma, da manager scafato, si è preoccupat­o che i 50 profughi siriani non stiano con le mani in mano. Per i giornali di destra è stato facile ridicolizz­are la presunta superiorit­à della Molti i “sì, ma” e i distinguo sull’arrivo di 50 immigrati a Capalbio. Nella foto, Chicco Testa. sinistra ( « dicono le stesse cose di Matteo Salvini, “aiutiamoli a casa loro” » ) , ma anche molti esponenti della sinistra non l’hanno presa bene, come Peppino Caldarola: « La sinistra, il socialismo, vivono per cancellare ( ma sperano almeno di ridurre), le diseguagli­anze. Vivono per affermare una solidariet­à sociale che comprende il vivere “con” non il vivere “senza” e “contro”… Ridiventia­mo umani. E le angosce di quelli di Capalbio lasciamole a loro: fate quel che volete ma non in mio nome » . La storia ha il suo giusto epilogo e finisce sulla stampa rosa. Chicco Testa, Linda Lanizillot­ta ( moglie dell’ex ministro Franco Bassanini) e Stefania Craxi si sono prestati a farsi fotografar­e con tre immigrati offerti loro dal settimanal­e Chi. Una foto ricordo di come una certa sinistra si creda generosa solo perché la sue mete turistiche sono di gusto.

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Accoglienz­a diffidente
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