Il “re della savana” si mette in posa
Del Corriere Gli animali dell’Enciclopedia disegnati da veri artisti
Gran parte del merito va alle mani, capaci di disegnare l’impossibile. Da un ghepardo pronto a lanciarsi sulla sua preda, ad una elefantessa ripresa mentre bada ai suoi cuccioli, roteando in lungo e in largo la proboscide. È lo spettacolo di un attimo rubato alla Natura. Disegnato e illustrato dagli artisti del realismo animale. Perché, molto tempo prima che si realizzassero i documentari in Hd, o in 3D, a due passi dalle specie più feroci possibili, quel mondo immutato – ma sempre più minacciato e a rischio di estinzione – era interpretato esclusivamente dalle matite e dai pennelli magici. Alzi la mano, per esempio, chi, da ragazzino, non si è riempito di stupore di fronte alle illustrazioni di animali, tra le pagine di un’enciclopedia. Magari lasciandosi andare a quella classica espressione rivolta al compagno di classe o ai propri genitori: « Certo che questa giraffa sembra proprio vera » . Dunque, quale migliore occasione della pubblicazione di una nuova enciclopedia per riflettere sull’importanza delle vecchie e intramontabili tavole illustrate. Da ritrovare, settimana dopo settimana, nell’Enciclopedia dei ragazzi, in edicola con il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. Dopo la “Terra”, il primo dei ventidue volumi della serie, tocca, dallo scorso 30 agosto, agli “Animali”, il cui prezzo è di 9,90 euro, escluso il costo del quotidiano. “Mammiferi, rettili e anfibi”, sottotitolo della seconda uscita, la fanno da padrone. Sia nelle foto che nelle illustrazioni. Le differenze tra i due mezzi espressivi? « Le foto, a volte, possono essere un po’ più fredde, mentre in un disegno è possibile ritrovare una sorta di emozione, e forse un po’ più di verità » , si lascia scappare Alessandra Micheletti, tra le illustratrici dell’Enciclopedia dei ragazzi. Come dar torto all’artista ligure – e piemontese d’adozione – guardando quella coppia di leoni che sbadigliano e allo stesso tempo sembrano sonnecchiare un po’.
Come passeggiare in uno zoo. « I mammiferi, soprattutto i leoni, sono i miei animali preferiti; mi diverto un sacco a disegnarli, partendo dagli occhi: per me, lo sguardo è tra le cose più importanti. In fondo, ti restituisce l’anima del soggetto ritratto » . Dopo gli occhi, parlando dei leoni, Micheletti passa ai riflessi della luce intorno alle criniere, a quei chiaroscuri che raccontano molto dell’animale raffigurato. Pochissimi i fermo immagine catturati dai documentari per dipingere un animale in modo naturale. È molto meglio passeggiare in uno zoo, restando lì, ad osservare per ore il protagonista del disegno. « Per un Gallo Forcello, il tipico fagiano di monte, ho osato di più: mi sono fatta prestare l’animale imbalsamato e, per renderlo il più naturale possibile, ho consultato diversi ornitologi » , ricorda l’illustratrice, alle prese in questi giorni con dei lavori dedicati alle mappe, per il Touring Club. Intanto, nessun tipo di animale sfugge alla matita degli illustratori di enciclopedie ( ma non solo): « Ho disegnato ragni, coleotteri e topi: ogni animale rappresenta una sfida con me stessa, una strada per accedere a questo mondo straordinario e fatato. E sempre in punta di matita » . L’importante, però, è farlo da “artisti illustratori”. Puntualizza la disegnatrice: « Molto spesso, siamo considerati più degli artigiani che degli artisti: alla prima categoria appartengono coloro che ripetono pedissequamente uno stile che non è il loro, mentre io preferisco aggiungere comunque nel tratto qualcosa di mio, sperando di trasmettere una forte emozione in chi osserva » . Intanto, i leoni, se potessero parlare, la ringrazierebbero di sicuro.