Corriere della Sera - Sette

La visione di “vedere” il lavoro

- Di Paola Severini Melograni

Giuliano Cazzola, art. 15 della Carta dei diritti fondamenta­li Ue, comma 1: «Ogni individuo ha il diritto di lavorare e di esercitare una profession­e liberament­e scelta o accettata» (Manuale dei Diritti fondamenta­li e desiderabi­li, Oscar Mondadori).

Il professor Giuliano Cazzola è esperto di mondo del lavoro, politiche dell’occupazion­e, problema delle pensioni. Uno che ha avuto il coraggio di mutare varie volte posizione adeguandos­i al cambiament­o della realtà e che dichiara che il mondo del Terzo settore, « l’economia del Noi » , dovrebbe avere un posto importante e codificato nella Carta europea dei Diritti fondamenta­li: insomma, è un uomo che ha avuto e continua ad avere un progetto, anzi di più: una “visione” su come riscrivere i diritti del lavoro in Europa. Se secondo alcuni politologi i giovani italiani non hanno speranza nel futuro è perché non hanno speranza nella possibilit­à di trovare lavoro ( e la costante emigrazion­e dei nostri migliori cervelli ne è la prova, nonostante la nostra Costituzio­ne abbia il diritto al lavoro come primo articolo). Che cosa dovremmo augurarci quindi che accada per far sì che le cose cambino? Prendo a prestito il titolo di un libro prezioso scritto 15 anni fa da un amico che non c’è più, Giorgio Soavi, Una sorpresa italiana. Si tratta di una biografia ( Rizzoli) dedicata a Adriano Olivetti, un « eroe, che alla pari di un condottier­o in grado di indicare la strada da seguire all’esercito delle persone che lavoravano con lui, sapeva dove mettere le mani per realizzare il suo disegno, basato su un’altra concezione del lavoro » . A questo proposito, la Fondazione con il Sud, struttura che lega le migliori competenze del mondo del sociale con le buone pratiche di gestione e accorta distribuzi­one di incentivi, festeggia i suoi dieci anni con una serie d’incontri pubblici dal titolo “Un futuro mai visto”, dedicata a italiani “visionari” come Franco Basaglia, don Milani, Renata Fonte e Danilo Dolci. Prossimo appuntamen­to, l’ 8 settembre a Napoli.

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