L’appetito della vorace zanzara
Piaceri&Saperi / L’attrae il sudore, certi odori, la luce. Inutile usare l’aglio e talvolta i repellenti: le femmine hanno bisogno di sangue
La stagione delle zanzare è quasi finita. Però, visto che questi indesiderati ospiti notturni delle nostre abitazioni magari insistono per non “andare in vacanza”, forse vale la pena confermare o sfatare alcune delle convinzioni più diffuse a proposito del tormentato rapporto che abbiamo con loro. Per esempio: è vero che ci sono odori che le attirano? In linea di massima sì, nel senso che quelli che emana il nostro corpo, insieme all’anidride carbonica che produciamo respirando, sono fra i fattori che rendono una persona più o meno “appetibile” per una zanzara. Sulla scia di questa considerazione, ha le sue ragioni anche chi sostiene che alcuni cibi possono tenerle lontane, infatti è vero nella misura in cui l’alimentazione influenza il nostro odore. Da contraddire, invece, chi sostiene che esistono veri e propri alimenti anti- zanzara, si è parlato in passato dell’aglio, ma non ci sono prove scientifiche inoppugnabili in merito. Sempre a proposito di odore, non ha solide basi la diffusa credenza che profumi e cosmetici attirino le zanzare: in generale è vero il contrario proprio perché gli “aromi innaturali” mascherano la traspirazione e possono quindi addirittura funzionare da difesa per chi risulta molto “attraente” per questi insetti. Va però tenuto conto che l’interazione con la pelle del profumo può produrre odori diversi ed effetti diversi. Sempre per restare in tema: è abbastanza diffusa la convinzione che chi suda molto sia gradito agli antipatici animaletti, e in effetti è verosimile perché sudando si emettono più odori e più vapore acqueo, inoltre la temperatura corporea alta è un altro fattore che attira l’insetto. Pare sia invece da sfatare l’idea che il gruppo sanguigno abbia a che fare con la suscettibilità alle punture. Al contrario, è assolutamente vero che l’effetto della puntura non è uguale per tutti e che esistono persone CHE FINE HANNO FATTO I NOSTRI MICROBI? di Martin J. Blaser Aboca, pp. 302, 19,50 euro
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o studio del microbiota e del microbioma, cioè dell’insieme dei batteri che compongono la nostra flora batterica e dei loro codici genetici, sta vivendo da qualche anno una vera e propria esplosione. Sono sempre di più le ricerche che dimostrano come un sano equilibrio con i ipersensibili in cui la reazione è importante, il pomfo immediato, con eritema e a volte perfino gonfiore da accumulo di linfa. In questi casi talvolta si formano anche papule rilevate e dure che possono durare anche qualche giorno. Passando ai metodi per difenderci: spegnere le luci ci protegge davvero? Sì, perché anche se le zanzare non hanno una vista molto sviluppata percepiscono luce e calore e ne sono attratte. Ed è vero che su alcuni individui i repellenti non funzionano? Purtroppo sì, perché oltre alla naturale perdita di efficacia di questi prodotti con il tempo, i repellenti interagiscono con la pelle e i suoi odori, con effetti talvolta imprevisti. Qualche altra curiosità? È vero che la zanzara tigre trapassa i vestiti? Sì, diverse specie riescono a farlo. Passiamo a una considerazione “sessista”: qualcuno vi ha detto che pungono solo le zanzare femmine? Credetegli: la zanzara femmina ha bisogno di un pasto di sangue per far maturare le sue uova, mentre il maschio si nutre di sostanze che trova in natura. Ma la domanda vera, che tutti si fanno, è un’altra? A che cosa servono le zanzare? Perché dobbiamo sopportarle? Persino il famoso etologo Edward Wilson, biologo, entomologo e fondatore della sociobiologia ( insomma uno che non ha certo preconcetti verso minuscole creature volanti...) ha scritto di fare fatica ad accettare il fatto che anche le zanzare servissero a qualcosa, ma bisogna rassegnarsi... persino loro rientrano nell’equilibrio dell’ecosistema: le larve nutrono animaletti acquatici e ripuliscono l’acqua da sostanze organiche e batteri, gli adulti sono cibo per pipistrelli e uccelli.
Ma in fondo sono utili: le larve nutrono animaletti acquatici e ripuliscono l’acqua da sostanze organiche
microbi che abitano dentro di noi sia fondamentale per la nostra salute. Martin J.Blaser, direttore dello Human Microbiome Project e presidente della Infectious Diseases Society of America nel suo Che fine hanno fatto i nostri microbi? affronta il tema da una prospettiva importante, quella del rischio che corre il nostro microbioma a causa dell’eccessivo ricorso agli antibiotici, farmaci fondamentali e preziosissimi, il cui abuso rischia, oltre che di alterare la flora batterica intestinale, anche di far perdere loro efficacia a causa dell’aumento dei batteri “resistenti”.