Ci salverà una pubblicità?
Oggi accetto di farmi linciare dalla Rete, cosa che avverrà se quanto scrive Roberto Saviano è vero. Tema: il Fertility Day, con relativi “Piano nazionale per la fertilità” e cartoline destinate a sensibilizzare gli italiani sul tema. Faccio un breve riassunto per chi si è perso la polemica. Gli italiani sono tra i meno prolifici del mondo. Di questo passo, senza l’immigrazione, da qui al 2050 ci ridurremmo a poco più di 30 milioni. E con gli immigrati, per fine secolo i musulmani saranno la maggioranza. Non ho nulla contro gli islamici o altre religioni, ma ho il fondato sospetto di non essere ricambiato. Il problema della decrescita demografica, comunque, è anche economico, sociale, culturale: un Paese senza bambini è destinato al decadimento, all’impoverimento, all’egoismo, all’incapacità di pensare il futuro. Dunque, la ministra della Sanità Beatrice Lorenzin elabora un documento e avvia una campagna “in difesa della fertilità”. Nessuna imposizione, attinge agli strumenti della sensibilizzazione e, come chiunque faccia qualcosa in Italia, commette errori. Così la Rete la mette alla berlina. Vengono prese di mira soprattutto le cartoline, in cui si legge: « La bellezza non ha età. La fertilità sì » , « Datti una mossa! Non aspettare la cicogna » o, ancora, « Infezioni sessualmente trasmesse? Anche no. Difendi ogni giorno la tua fertilità » sotto a preservativi appesi con mollette a un filo. L’accusa principale che le viene mossa suona così: « Se faccio figli o meno è affar mio, non dello Stato » , e giù parolone come “sessismo”, “terrorismo”, “violazione della sfera privata”. Unico problema è che non ci sono asili, assistenza, tutela delle madri sul lavoro... Tutto vero, ma siamo proprio certi che sia solo per questo? Guardiamoci intorno. Il premier Renzi, che ha ben altri referendum da affrontare, si defila. La Lorenzin, lasciata sola, dice: « Chem’importa delle cartoline. Non sono piaciute? Ne facciamo altre » . Siamo alla solita sceneggiata italiana. Anch’io, allora, mi voglio indignare. Agitando le parole come Lenin le mani a Stazione Finlandia, Saviano conclude: « È entrata ( la Lorenzin nella vita intima degli italiani facendoli sentire in colpa... Dunque revochi ( Renzi) il Fertility Day. Subito » . Passino i toni perentori, ma nel suo intervento cita come esempio la Danimarca, dove un’agenzia di viaggi ha fatto una campagna a favore della fertilità promuovendo i suoi prodotti: chi dimostra di aver concepito durante il viaggio vince una fornitura di prodotti per bambini o una vacanza child-friendly. Scrive Saviano: « Ecco, da una parte abbiamo questa pubblicità leggera, che affronta un tema importante con ironia e delicatezza, che mette sullo stesso piano chi vuole ( e può) procreare e chi non può farlo pur volendolo. Dall’altra parte ci siamo noi con questo Fertility Day... » . Quand’ero bambino imploravo mia nonna di comperare la polvere per lavatrice Tide, perché dentro c’era un pupazzetto o una figurina. Avevo, quindi, già capito come si deve governare il mondo?