Corriere della Sera - Sette

Ci salverà una pubblicità?

- di Pier Luigi Vercesi pvercesi@ corriere. it

Oggi accetto di farmi linciare dalla Rete, cosa che avverrà se quanto scrive Roberto Saviano è vero. Tema: il Fertility Day, con relativi “Piano nazionale per la fertilità” e cartoline destinate a sensibiliz­zare gli italiani sul tema. Faccio un breve riassunto per chi si è perso la polemica. Gli italiani sono tra i meno prolifici del mondo. Di questo passo, senza l’immigrazio­ne, da qui al 2050 ci ridurremmo a poco più di 30 milioni. E con gli immigrati, per fine secolo i musulmani saranno la maggioranz­a. Non ho nulla contro gli islamici o altre religioni, ma ho il fondato sospetto di non essere ricambiato. Il problema della decrescita demografic­a, comunque, è anche economico, sociale, culturale: un Paese senza bambini è destinato al decadiment­o, all’impoverime­nto, all’egoismo, all’incapacità di pensare il futuro. Dunque, la ministra della Sanità Beatrice Lorenzin elabora un documento e avvia una campagna “in difesa della fertilità”. Nessuna imposizion­e, attinge agli strumenti della sensibiliz­zazione e, come chiunque faccia qualcosa in Italia, commette errori. Così la Rete la mette alla berlina. Vengono prese di mira soprattutt­o le cartoline, in cui si legge: « La bellezza non ha età. La fertilità sì » , « Datti una mossa! Non aspettare la cicogna » o, ancora, « Infezioni sessualmen­te trasmesse? Anche no. Difendi ogni giorno la tua fertilità » sotto a preservati­vi appesi con mollette a un filo. L’accusa principale che le viene mossa suona così: « Se faccio figli o meno è affar mio, non dello Stato » , e giù parolone come “sessismo”, “terrorismo”, “violazione della sfera privata”. Unico problema è che non ci sono asili, assistenza, tutela delle madri sul lavoro... Tutto vero, ma siamo proprio certi che sia solo per questo? Guardiamoc­i intorno. Il premier Renzi, che ha ben altri referendum da affrontare, si defila. La Lorenzin, lasciata sola, dice: « Chem’importa delle cartoline. Non sono piaciute? Ne facciamo altre » . Siamo alla solita sceneggiat­a italiana. Anch’io, allora, mi voglio indignare. Agitando le parole come Lenin le mani a Stazione Finlandia, Saviano conclude: « È entrata ( la Lorenzin nella vita intima degli italiani facendoli sentire in colpa... Dunque revochi ( Renzi) il Fertility Day. Subito » . Passino i toni perentori, ma nel suo intervento cita come esempio la Danimarca, dove un’agenzia di viaggi ha fatto una campagna a favore della fertilità promuovend­o i suoi prodotti: chi dimostra di aver concepito durante il viaggio vince una fornitura di prodotti per bambini o una vacanza child-friendly. Scrive Saviano: « Ecco, da una parte abbiamo questa pubblicità leggera, che affronta un tema importante con ironia e delicatezz­a, che mette sullo stesso piano chi vuole ( e può) procreare e chi non può farlo pur volendolo. Dall’altra parte ci siamo noi con questo Fertility Day... » . Quand’ero bambino imploravo mia nonna di comperare la polvere per lavatrice Tide, perché dentro c’era un pupazzetto o una figurina. Avevo, quindi, già capito come si deve governare il mondo?

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